Scossa Schmidt: ora sicurezza: "Cascine modello Central Park. Isola sull’Arno? Soldi agli asili"

In 1.500 al teatro Tenda per la prima del candidato. Bandiere con il giglio e niente simboli di partito . Stoccata ai dem: "Noi liberi dalle clientele". Critiche al tram: "Da ripensare, progetto vecchio".

Scossa Schmidt: ora sicurezza: "Cascine modello Central Park. Isola sull’Arno? Soldi  agli asili"

Scossa Schmidt: ora sicurezza: "Cascine modello Central Park. Isola sull’Arno? Soldi agli asili"

"Ma hai visto in quanti siamo?". "Parecchi... Ma non mi far dire nulla per scaramanzia". I militanti si danno di gomito facendo dondolare le composizioni di palloncini bianchi, viola e rossi sotto il palco. Il robusto traffico di Bellariva si scioglie nei suoi rivoli e il vecchio teatro Tenda, ora Cartiere Carrara, di pari passo irrobustisce i suoi muscoli in platea. Tanta gente.

"Se l’avessimo fatto di sera ci sarebbe voluto il Mandela..." azzarda un pimpante Marco Stella, leader forzista che stringe mani a non finire mentre vicino a lui il parlamentare meloniano Giovanni Donzelli, in camicia bianco latte, in attesa che il ’tedesco’ prenda la parola gioca in casa e fa il mattatore. I colonnelli della destra local arrivano alla spicciolata, dal consigliere regionale della Lega Giovanni Galli al paladino degli anti-tram Mario Razzanelli. Più di mille persone alla fine, forse perfino 1.500, alla prima assoluta di Eike Schmidt in veste di candidato sindaco del centrodestra ma con abito rigorosamente civico (neanche una bandiera di partito e all’ingresso in dote solo bandiere con giglio rosso in campo bianco). L’ex direttore degli Uffizi raddoppia il quarto d’ora di ritardo accademico – anziché alle 18,30 fa capolino alle sette spaccate – e sbuca sul palco accolto da un boato.

"Ora si cambia per il meglio: più sicurezza e più decoro. Firenze deve tornare ad essere il faro del mondo" esordisce con voce monocorde e un filo metallica. "È emozionatissimo, ma ora si scioglie" assicura in platea chi lo conosce bene. E infatti si scioglie.

E non si ferma più spaziando per quasi mezz’ora sui temi più disparati, dalla sicurezza al decoro, dal turismo da ripensare agli studentati, dalla tramvia all’aeroporto. Attacca con le Cascine, il parcone ammalato della città, fucina di guai a non finire: "Diventeranno il nostro Central park – vola alto – Il giardino dei fiorentini e vorrei che ci possano giocare i bambini senza avere paura. Vogliamo tornar a passeggiare tranquilli la sera nella nostra città, nelle nostre strade principali, nei vicoli, nei parchi, senza guardarci le spalle. Accoglienza sì, ma mai senza cedere il passo sulla sicurezza". E poi: "La cosa importante è riprendere in mano situazione attraverso una riunione settimanale, non solo 2-3 volte all’anno del comitato. La nostra idea è un osservatorio permanente per la sicurezza e il decoro".

Tasto contravvenzioni. L’applauso è scrosciante quando Schmidt dice con l’espressione stupita: "Firenze è la città più multata d’Italia: il doppio di Milano, quattro volte Roma, che però ha otto volte la popolazione della nostra città". "La polizia municipale – affonda –deve ritrovare la sua ragione d’essere, deve servire, tramite il controllo, come deterrente per le infrazioni e non soltanto per fare cassa". Capitolo tramvia: per Schmidt bisogna invertire la rotta: "Bisogna agire con pragmatismo – premette – E’ stato fatto un grande danno e ci sono cicatrici in centro e fuori. Non è possibile disfare, come Penelope, quello che è già stato costruito e fatto dall’amministrazione precedente". Quindi il piano: "Riguardare in maniera radicale le opere non contrattualizzate", magari "collegando meglio Firenze con la piana e Prato" e integrando il sistema "con la rete ferroviaria visto che abbiamo 15 stazioni, ma solo 4 utilizzate".

Partendo, con questo project review, dalla linea di Campo di Marte? "Sarebbe un bell’inizio. Non sono contrario alla mobilità pubblica. Ma sono contrario alle tecnologie vetuste. Basta, quindi, con il taglio degli alberi per far spazio alle foreste di pali".

Due stoccate poi su Franchi ("Enorme spreco di soldi pubblici") e Maggio ("Fino a pochi decenni fa lanciava i più grandi cantanti. Oggi è diventata una voragine mangia soldi"). Anzi tre. Ce n’è anche per Sara Funaro e il progetto di un’isola galleggiante sull’Arno: "Immaginiamo quanto costerà... Con quei soldi si finanziano tutti gli asili nido della città". "Noi siamo liberi" dice alla fine mentre scatta ’Dont’ stop me now’ dei Queen.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro