REDAZIONE FIRENZE

Rebus scudo verde. È ancora scontro politico: "Sarà attivo a inizio anno"

Stallo sulla fase di pre-esercizio delle 78 telecamere: manca l’ok finale da Roma. Giorgio: "Dipende dal ministero". Sabatini (Lista Schmidt) incalza: "Lo vuole o no?".

Le 78 porte telematiche ci sono. Installate, piazzate in punti strategici a circuire Firenze e pronte ad entrare in funzione. Manca solo il via libera dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) per poter procedere alla fase di collaudo. E, a quel punto, la cintura dello Scudo Verde sarà attiva, a difesa della città dai motori più inquinanti ancora in circolazione.

I ’vecchi arnesi’ su gomma (a due e quattro ruote) non più al passo coi tempi. Anche per i paletti imposti dall’Ue in termini di emissioni. Il punto è che non è ancora dato sapere quando Roma intenderà accendere il disco verde. Lo Scudo altro non è che una zona a traffico limitato protetta da un sistema di varchi telematici, una delle maggiori aree a basse emissioni in rapporto alla superficie del centro abitato: circa 38 chilometri quadrati pari al 66% della superficie del centro abitato e 37% della superficie comunale con un perimetro di 50 chilometri.

La segnaletica sotto ai grandi occhi elettronici è già al suo posto. Nel frattempo i mugugni dei fiorentini residenti, dei pendolari, dei trasportatori di mezzi pesanti si sollevano e autoalimentano. Soprattutto di coloro che ogni giorno utilizzano per gli spostamenti veicoli dall’euro 6 in giù. Alla sua attivazione, poi, si aprirà una prima fase di esclusivo monitoraggio e raccolta del flusso dati sugli accessi e analisi sul transito. Tempistiche certe e cronoprogramma dei divieti di transito, latitano.

L’unico certo, per adesso, interessa solo gli euro 0-1-2, come specifica anche l’accordo di programma siglato dall’ex sindaco Nardella con quelli metropolitani nel novembre 2023. Le certezze terminano qui, lo stallo lungo l’asse Roma-Firenze persiste. E ieri a Palazzo Vecchio il consigliere comunale della Lista Schmidt Massimo Sabatini, fortemente contrario, ha provato a smuovere le acque con un question time in apertura dei lavori dell’assemblea: " Quando partirà a pieno regime il provvedimento dello Scudo Verde, con l’irrogazione di sanzioni in caso di violazione? - i quesiti -. Sono previste misure di ristoro di carattere economico per coloro che utilizzano scooter o automobili non più utilizzabili a causa del provvedimento?". Anche perché "sullo Scudo Verde la sindaca Funaro ha speso una singola riga nel suo discorso programmatico - dichiara Sabatini a La Nazione -. Qui nessuno sa niente. I cittadini hanno diritto ad essere informati per tempo". In risposta, l’assessore alla Mobilità e Sicurezza Andrea Giorgio precisa che il provvedimento è attualmente in fase di attesa del rilascio dell’autorizzazione per l’esercizio del sistema di controllo telematico. Considerando i 30 giorni necessari come periodo di pre-esercizio, è presumibile che il sistema possa essere attivato all’inizio del 2025. Ma per la certezza della data, serve attendere l’invio del Mit. Non è una volontà che dipende dall’amministrazione". E via col ping-pong di responsabilità. "L’assessore ha perso l’occasione per dire quali sono le sue intenzioni. Giorgio vuole o no lo Scudo Verde? Oltre a nascondersi dietro il governo di Roma - commenta Sabatini -, auspico vi sia da parte dell’amministrazione l’ammissione di un errore costato 4,4 milioni".

Francesco Ingardia