Processo Careggi. Deciderà la Consulta

Il tribunale di Firenze solleva questione di legittimità costituzionale sull'abolizione dell'abuso d'ufficio: processo sospeso in attesa della decisione della Consulta.

Ancora una volta il tribunale di Firenze ha sollevato la questione di legittimità costituzionale sulla norma con la quale è stato abolito l’abuso d’ufficio. I giudici della terza sezione hanno ritenuto "rilevante e non manifestamente infondata" l’istanza sollevata dal pm Antonino Nastasi nell’ambito del processo sulle presunte irregolarità al concorso per la cattedra da associato di cardiochirurgia a Careggi che si aggiudicò nel 2018 il professore Pierluigi Stefàno. Il giudizio è stato sospeso nei confronti di tutti i nove imputati, accusati a vario titolo di abuso d’ufficio e tentata concussione, perché i fatti contestati sono "strettamente connessi tra di loro e non definibili separatamente" fino alla decisione della Consulta.

I difensori di otto imputati avevano chiesto l’assoluzione dalle accuse di abuso d’ufficio. Per il presidente Paola Belsito, l’articolo 1, comma 1, lettera b, della legge 114/ 2024 violerebbe gli articoli 11 e 117 della Costituzione in relazione alla Convenzione delle Nazioni Unite del 2003 contro la corruzione (la cosiddetta Convenzione di Merida) firmata nel 2003 anche dall’Italia.

"La scelta legislativa di abrogazione dell’articolo 323 - secondo il tribunale - non pare riconducibile a un legittimo esercizio delle discrezionalità del legislatore, ma si prospetta come arbitraria".

Secondo i giudici, "non si è tenuto conto che le ragioni a sostegno della spinta riformatrice (la cosiddetta ‘paura della firma’ o ‘burocrazia difensiva’) erano di fatto venute meno in ragione delle recenti riforme e dei successivi orientamenti giurisprudenziale di legittimità e dei principi enunciati dalla Corte Costituzionale". Inoltre, "non appare adeguatamente ponderato l’effetto dirompente che può avere la riforma".