"Non litighiamo su stadio e aeroporto"

Il mondo delle imprese apre il confronto e lancia la sfida all’impasse della politica

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Stadio e aeroporto. Il nodo della piana raddoppia. Il patron della Fiorentina Rocco Commisso ha opzionato 36 ettari a Campi Bisenzio pur nella consapevolezza che quei terreni rientrano nel cono di rispetto dei voli aeroportuali della nuova pista parallela dell’aeroporto Amerigo Vespucci. Da New York, durante i festeggiamenti per il suo prmio compleanno da presidente della squadra viola, il tycoon ha lanciato l’ennesima sfida a politica e burocrazia: stadio e aeroporto sono ugualmente importanti. Un tema che il presidente di Toscana Aeroporti, Marco Carrai, aveva già rilanciato nei giorni scorsi con un plateale striscione: #io sto con l’aeroporto con Rocco e la Fiorentina. Risposta netta a chi aveva subito ipotizzato una rottura nei, fin qui ottimi, rapporti fra Carrai e Commisso.

E nella stessa direzione si sta muovendo il presidente della Camera di Commercio Leonardo Bassilichi. "Sono due infrastrutture importanti e ad altissima ricaduta economica sulla città, non possiamo permetterci di rinunciare a nessuna delle due". E ha subito aperto un confronto sia tecnico che politico con tutti gli esponenti delle categorie economiche. "Dobbiamo affrontare questa cosa tutti insieme. Questo è un momento delicatissimo per la nosra economia e dobbiamo affrontarlo cercando e verificando tutte le soluzioni tecniche".

Nulla di scontato però. Bassilichi non si concede fughe in avanti. "Le valutazioni sull’intera realtà economica devono essere complessive. Non possiamo lasciare indietro niente".

Sui terreni che affacciano sul viale Allende nel Comune di Campi Bisenzio gravano infatti molti interrogativi. Ci sono i problemi tecnici relativi alla nuova pista ("Leggo gli atti e vedo delle complessità" ammette Bassilichi), ma c’è già chi avanza l’ipotesi che sfruttando i possibili diversi posizionamenti dell’impianto nella nuova area le due realtà potrebbero convivere. Resta comunque da sciogliere il nodo, di pertinenza regionale, dell’eccessiva vicinanza della nuova cittadella commerciale in viola con altri centri commerciali già da molto tempo presenti sul territorio.

Tutto questo al netto delle decisioni da prendere per la realizzazione delle necessarie infrastrutture (strade, collegamento autostradale, tramvia). Un rebus complesso sul quale, in attesa di un progetto definito, per ora il sindaco Dario Nardella ha alzato le braccia ed è rimasto freddino. "Farò le valutazioni richieste al momento opportuno".

Nel frattempo è la città dell’economia che ha deciso di muoversi per non correre il rischio di restare impantanata in poco felici duelli sulle infrastrutture. Da oggi in Camera di Commercio il confronto tecnico ed economico è aperto.

Non significa che l’ipotesi di ristrutturazione dello stadio Franchi sia tramontata. Anzi. La conclusione dell’iter del Decreto semplificazione in Parlamento è attesa per la fine del mese di luglio. "Ad agosto – ha detto Nardella – sapremo quali interventi potremo fare al Franchi". E se davvero sarà possibile restituire il vecchio stadio a una nuova vita più adatta alla attuale realtà del mondo del calcio, allora si aprirà il nuovo fronte di dove posizionare gli spazi commerciali e ricettivi che comunque la società viola pretende. Difficile trovino spazio proprio al Campo di Marte (l’area del Rugby, quella dell’Affrico e gli spazi dell’attuale centro sportivo potrebbero non essere sufficienti). L’idea allora è quella di trovare un’altra area posizionata fra il Campo di Marte e il costruendo centro sportivo di Bagno a Ripoli per posizionare la famosa cittadella viola. E anche in questo caso sarà la città a dover trovare delle risposte.

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