FIRENZE
Continuano le acquisizioni da parte della guardia di finanza riguardanti il Maggio Musicale e le spese “pazze“ del suo sovrintendente, Alexander Pereira.
Le Fiamme Gialle, nelle ultime ore, si sono recate anche a Palazzo Vecchio per entrare in possesso di documentazione riguardante lo statuto dell’ente e la regolamentazione delle spese tramite la carta di credito assegnata al suo rappresentante più in vista.
Pereira non risulta indagato e anche il fascicolo aperto dalla procura, è in attesa di una migliore definizione.
Gli accertamenti in corso, che per altro corrono paralleli a quelli avviati pure dalla Corte dei Conti, servono infatti a stabilire l’esatta qualificazione dell’ente e di conseguenza l’ipotesi di reato: peculato (se il Maggio fosse “pubblico“) o appropriazione indebita, se al contrario l’ente di Pereira venisse equiparato a un’azienda privata.
Ma contestualmente gli investigatori della guardia di finanza dovranno stabilire se i rimborsi al sovrintendente sono dovuti o meno. E se nell’ambito del suo mandato, egli avesse o meno questo ampia disponibilità e discrezionalità di spesa.
Sono circa sessantamila euro in due anni, i costi rendicontati con la carta di credito dell’ente, oppure rimborsati al sovrintendente se sostenuti con la propria. Soldi che sono serviti a pagare hotel prestigiosi, ristoranti, ma anche botteghe di alimentari e pescheria dove Pereira ha fatto la spesa.
Spesa funzionale, ha dichiarato, alle cene di rappresentanza organizzate a casa sua, nella campagna di San Casciano, con ospiti “vip“, nell’ottica di raggranellare finanziamenti per il Maggio.
Alla commissione di Palazzo Vecchio, che ha convocato il sovrintendente per chiarimenti - in seguito alla denuncia degli esponenti di Fratelli d’Italia che ha sollevato il polverone sul “Maggio“ - Pereira ha ricordato che nel corso del 2021 ha trovato 7,5 milioni in sponsorizzazioni.
ste. bro.
Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro