Liberi di pensare, unica chiave per il futuro

Tanti interventi al Wired Next Fest tornato dopo due anni in Palazzo Vecchio. Patrick Zaki: "Diamo la parola a chi non può parlare"

di Iacopo Nathan

Una giornata di grandi incontri, musica, riflessioni e risate, questo e molto altro è andato in scena a Palazzo Vecchio per il Wired Next Fest, che dopo due anni di stop è tornato a fare visita a Firenze con un’edizione di altissimo livello. Il tema era "Il futuro della democrazia" e proprio in quella direzione sono andati alcuni degli incontri più interessanti di una giornata che ha visto tornare in città un evento di altissimo livello. Ad aprire le danze di un dibattito che ha visto coinvolta anche la giornalista di guerra Cecilia Sala è stato Patrick Zaki, che si è collegato con il Salone dei Cinquecento.

"Sto bene, il 21 giugno ci sarà la prossima udienza. – dice – Il procedimento è iniziato a settembre, mi sono trovato in tribunale per aver scritto un articolo sulla situazione della minoranza cristiana copta, perché ho parlato della minoranza religiosa, adesso rischio molto, perché la mia è una questione di libertà di parola. Sono davvero sorpreso di quello che è accaduto negli ultimi anni - aggiunge Zaki sempre riferendosi alla sua detenzione - di tutto il supporto che ho avuto, sono grato di far parte della grande famiglia italiana. Sono stato fortunato per aver studiato a Bologna perché ho sentito il supporto fin dal primo momento, o l’ho sentito tramite i social. Bisogna fare molto di più perché c’è tanta sensibilizzazione ancora da fare. Ci sono ancora tante persone che sono detenute e dobbiamo parlare anche di loro".

Sono intervenuti anche esponenti della politica italiana come la sottosegretaria all’istruzione Barbara Floridia, senatrice del Movimento 5 stelle.

"La scuola ci dà le parole, la consapevolezza di cosa significhi essere cittadini – dice -. Non capisco perché non possa essere quel vero strumento per dare di diritto a ciò che già di fatto moltissimi ragazzi hanno già acquisito: il diritto di appartenenza e il diritto di cittadinanza. Credo che la scuola sia il luogo perfetto per far sì che tutti noi in realtà riusciamo ad ottenere la cittadinanza. Spero che lo ius scholae sia davvero approvato, abbiamo fatto in modo che arrivasse in aula così presto così anche questi ragazzini avranno la possibilità di essere cittadini italiani. Se c’è un luogo in cui si forma la cittadinanza, quello è la scuola - ha conclude Floridia -. Il momento per portare in porto la legge sullo Ius scholae e consentire alle nuove generazioni di studenti in Italia di acquisire la cittadinanza è adesso".

Durante il Wired Next Festival, all’interno dell’incontro "Chi scommette sulla democrazia?", è intervenuta anche la direttrice de La Nazione, Agnese Pini. "Senza informazione non esiste democrazia – spiega -. Troppo spesso facciamo confusione tra il concetto di informazione e di comunicazione, che sono due cose ben diverse, e che dobbiamo imparare a distinguere. L’informazione è fondamentale per la democrazia, visto che si pone come intermediario tra potere e popolo, senza questa figura manca qualcosa a tutto il sistema".

Oltre agli incontri, anche molti appuntamenti musicali nel corso della giornata, da Margherita Vicario a Lazza, passando per Gemitaiz e Willie Peyote.

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