La piazza di Badia cambia look Ciclabile, marciapiedi e parcheggi

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Si lavora ancora alla viabilità intorno alla ex scuola elementare di Badia a Settimo. L’investimento di 455mila euro prevede infatti due lotti di opere attorno a piazza Vittorio Veneto, con una nuova strada dietro la ex scuola elementare, oggi centro civico Ofelia Mangini, a collegare la piazza con via della Nave, e anche un nuovo parcheggio, marciapiedi, la pista ciclabile per arrivare alla passerella di Badia e la predisposizione per l’allestimento di un’area a verde. Il progetto definitivo è stato approvato dalla giunta e l’affidamento del lotto ultimo di lavori avverrà tramite accordo quadro nell’ambito del piano per la manutenzione straordinaria delle strade e delle piazze.

"Andremo presto a completare la riqualificazione della piazza storica di Badia a Settimo inaugurata nella sua prima parte sei anni fa – ha detto il vicesindaco, Andrea Giorgi (foto) – dopo un proficuo confronto con gli abitanti della zona sul progetto. La realizzazione delle opere progettate darà nuova centralità al centro civico Ofelia Mangini, che ospita le sedi del Museo di Paleontologia e Scienze della Terra del Gamps e della Proloco della Piana di Settimo".

L’intervento del progetto, oltre a completare l’assetto della piazza, è particolarmente importante anche perché la nuova strada, la pista ciclabile e i marciapiedi creeranno un collegamento tra il nucleo storico e via della Nave, il cui utilizzo è aumentato considerevolmente con la passerella sull’Arno che unisce Badia a San Donnino, alla sua stazione e ai percorsi per ciclisti e pedoni verso le Cascine o i Renai.

Tutte queste opere, assieme alla Ciclopiana e alla Ciclopista, daranno vita ad un assetto della zona profondamente riqualificato e migliorato sia dal punto di vista della qualità della vita che della sostenibilità ambientale. Il parcheggio servirà anche ai pendolari ai quali, da Badia a Settimo, basterà attraversare la passerella per prendere il treno a San Donnino: è stato concepito appositamente per diventare una sorta di ‘scambiatore’ in miniatura. Poi, oltre alle infrastrutture, c’è la necessità di potenziare il servizio ferroviario da San Donnino, ma serve un intervento di Trenitalia.

Fabrizio Morviducci

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