MATTEO MARZOTTI
Cronaca

La Nutella sa di Valdichiana. Alla Ferrero le nocciole doc

Il Consorzio consegna il primo contingente: "L’obiettivo è quello di accrescere il nostro valore"

La Nutella sa  di Valdichiana. Alla Ferrero le  nocciole doc

La Nutella sa di Valdichiana. Alla Ferrero le nocciole doc

Le prime nocciole sono partite dalla Valdichiana, dirette negli stabilimenti della Ferrero dove saranno trasformate in Nutella e altri prodotti. La crema al gianduia (ma non solo) avrà anche il sapore di Valdichiana.

La Coagria, il consorzio di imprese agricole aretine, ha consegnato a Ferrero le prime nocciole prodotte nell’ambito degli accordi di filiere sottoscritte con l’azienda leader nel settore dolciario. Si tratta di un totale di 7 tonnellate di nocciole, tutte prodotte in Toscana, da una filiera di circa 25 imprese che fanno appunto riferimento a Coagria, una realtà agricola con sede a Cesa, nel territorio di Marciano della Chiana, nel cuore della valle del Clanis.

L’accordo iniziale riguardava la coltivazione di ben 600 ettari a noccioli ma destinati successivamente a raddoppiare con l’obiettivo di accrescere il valore condiviso tra gli attori dell’accordo della filiera, in un’alchimia a beneficio sia del comparto agricolo che dell’industria di trasformazione. Estremamente soddisfatto sia per l’accordo che per questo primo risultato è il presidente Angiolino Mancini che ha visto nascere il progetto e che si è ora concretizzato con la prima fornitura di materia prima, che segna un momento storico.

Già, perché le nocciole "Made in Toscana" (ma soprattutto "made in Valdichiana") saranno destinate alla produzione di prodotti conosciuti in tutto il mondo come appunto la Nutella o i Ferrero Rocher.

"Avere Ferrero al nostro fianco in questo progetto è garanzia di visione di lungo periodo, di rispetto per il comparto agricolo, di creazione di valore e di qualità lungo tutta la filiera, ma soprattutto significa poter contare su know how e capacità manageriali, che consentono di trasferire agli aderenti al nostro consorzio stimoli, competenze e un’attenzione costante alla sostenibilità nelle tecniche di coltivazione", ha sottolineato Angiolino Mancini, presidente di Coagria.

"Il tracollo dei prezzi dei prodotti seminativi impone di valutare altre tipologie di coltivazione – ha aggiunto Mancini – servono soluzioni agronomiche diversificate a causa di produzioni che non coprono più i costi di produzione. Ma allo stesso tempo serve anche coraggio da parte dei nostri imprenditori perché per aderire al progetto occorrono investimenti e capacità di acquisire nuove conoscenze. Siamo ovviamente soddisfatti di questa prima consegna di prodotto, auspichiamo che questo percorso di collaborazione possa ulteriormente crescere e far aumentare la massa critica di agricoltori".