La lezione di Conti "Un vero leader? Porta leggerezza"

Il popolare volto Rai è intervenuto ieri alla Manifattura Tabacchi per la "Rotary Youth Leadership Award" dedicata ai giovani

Il Governatore Distrettuale del Rotary, Fernando Damiani con il presentatore Carlo Conti

Il Governatore Distrettuale del Rotary, Fernando Damiani con il presentatore Carlo Conti

di Barbara Berti

"Avere potere non significa niente. Un bravo leader deve saper coordinare, gestire, motivare e portare un po’ di leggerezza nel gruppo". Parola del fiorentino Carlo Conti, popolare volto Rai, che ieri alla Manifattura Tabacchi ha concluso la quarta "Rotary Youth Leadership Award" (RYLA), la scuola dei leader del futuro, organizzata dal Rotary, distretto 2017 Toscana. L’esperienza formativa dedicata a 27 giovani tra i 20 e i 30 anni provenienti da tutta Italia, che per cinque giorni hanno avuto modo di confrontarsi con alcuni tra i protagonisti della scena pubblica e istituzionale, si è chiusa con i diplomi di rito e il seminario - moderato da Gabriele Canè, editorialista di QN - "Prospettive di futuro per le nuove generazioni" a cui hanno partecipato Carlo Conti, l’architetto Marco Casamonti e il direttore di Polimoda Massimiliano Giornetti. Presenti anche il Governatore Distrettuale del Rotary, Fernando Damiani e la vicesindaca di Firenze, Alessia Bettini secondo cui "i nuovi modelli di leadership devono avere una visione spazio temporale più ampia possibile: bisogna avere un’idea di futuro e pensare a chi verrà dopo di noi". "Mi ritengo fortunato perché faccio il mestiere che ho sempre sognato" ha detto Conti che non si ritiene un leader bensì si definisce "conduttore", perché conduce una trasmissione organizzandone ogni minimo dettaglio. "Le parole sono importanti, ma il politically correct ci porterà a non dire più nulla" ha aggiunto poi. Il leader ‘condottiero’ è stato spiegato anche da Giornetti, ex direttore creativo della Salvatore Ferragamo. "Il leader è colui che si conquista sul campo il titolo, è colui che ha la capacità di rompere gli schemi" spiega l’attuale direttore del Polimoda che crede che l’eleganza sia "il saper stare in armonia con noi stessi" e che il lusso sia "la capacità di poter scegliere". Per raggiungere gli obiettivi, un leader "deve avere salde radici nel passato per guardare al futuro e così può vivere il presente" ha detto Casamonti. L’architetto, infatti, ha raccontato che le sue opere - dalla Cantina Antinori nel Chianti Classico al Li Ling World Ceramic Art City in Cina, arrivando fino al nuovissimo Kiss Bridge in Vietnam - "sono una proiezione in avanti delle mie radici e l’esperienza è la prima materia per realizzarle". Per Casamonti, che rifiuta l’appellativo di ‘archistar’ "bisogna costruire ponti, non muri" riferendosi alla situazione geopolitica attuale dove "i miei colleghi ucraini e russi lavorano insieme".

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