Imprenditori e incubo criminalità. Tre su dieci si dichiarano insicuri

Indagine di Format Reasearch per Confcommercio. Pene incerte, crisi e poche forze dell’ordine fra le cause

A Firenze il 38,1% degli imprenditori del terziario si dichiara poco sicuro. La maggior parte, inoltre, continua a tenere alta l’allerta contro la criminalità perché si sentono esposti al pericolo e temono che, prima o poi, il fenomeno potrebbe riguardare la loro attività. È questo, in estrema sintesi, il risultato dell’indagine commissionata da Confcommercio Toscana a Format Research per monitorare il sentiment delle imprese del terziario sulla questione sicurezza diffusa in occasione della undicesima giornata "Legalità, ci piace". Secondo l’osservatorio, per il 76,6% il problema dell’esposizione delle imprese ai fenomeni di microcriminalità viene percepito come particolarmente grave mentre tra le cause, secondo gli operatori, ci sono in particolare la mancanza di certezza della pena (59,3%), la situazione economica difficile (52,5%) e la scarsa presenza delle forze dell’ordine (42,5%).

Proprio una maggiore presenza su strada di uomini e donne in divisa servirebbe ad aumentare il senso di sicurezza, secondo l’81% degli imprenditori intervistati. Tra le altre azioni ritenute utili figurano poi l’installazione di videocamere di sorveglianza e una migliore illuminazione. O anche il servizio di vigilanza privata da attivare magari con la rete delle imprese vicine.

Ad emergere dall’indagine è anche un certo grado di scoramento: il 23,3% degli intervistati ritiene che gli imprenditori minacciati dalla criminalità siano lasciati soli, il 40% circa avverte invece il supporto delle forze dell’ordine.

"I fenomeni illegali che ci rendono meno sicuri e che minacciano la sussistenza stessa delle imprese sono molteplici – spiega il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni - Per questo abbiamo voluto dedicare una Giornata alla legalità: perché tutti ponessero attenzione su questo tema così importante nella costruzione e nella tutela della libertà, anche economica. Perché se manca la sicurezza mancano anche la fiducia nel futuro e diminuiscono gli investimenti. Ovviamente resta il nostro apprezzamento sincero per gli sforzi e l’azione delle forze dell’ordine e degli operatori della sicurezza, che non fanno mai mancare il loro impegno". "Mi fa male – conclude il presidente Confcommercio Toscana Aldo Cursano -, ma non mi stupisce affatto, che proprio nel nostro capoluogo di regione, Firenze, gli imprenditori del terziario si sentano meno sicuri, più vulnerabili ed esposti al crimine che altrove. E’ una situazione che denunciamo da tempo e di sicuro non è un bel biglietto da visita per una città che è alla ribalta a livello internazionale. Noi di Confcommercio, a Firenze come altrove, siamo pronti a fare la nostra parte denunciando i fatti, segnalando situazioni critiche, progettando insieme alle amministrazioni e alle forze dell’ordine azioni utili a combattere l’illegalità in ogni sua forma".

Rossella Conte