MANUELA PLASTINA
Cronaca

Il primo consiglio dopo la bagarre. Tra veleni e momenti di tensione

Battibecchi e attacchi incrociati tra maggioranza e opposizione. È bastato poco per riaccendere la miccia

Battibecchi e attacchi incrociati tra maggioranza e opposizione. È bastato poco per riaccendere la miccia

Battibecchi e attacchi incrociati tra maggioranza e opposizione. È bastato poco per riaccendere la miccia

Attese elevate per la seduta del consiglio comunale di Impruneta, come per un nuova puntata di un acceso reality. Decine di persone erano collegate da remoto per seguire la diretta online nello scontro rimbalzato anche sui banchi nazionali della politica. Le attese non sono state deluse, in una seduta che aveva un unico punto all’ordine del giorno: il finanziamento del fondo obiettivi di finanza come variazione al bilancio previsionale (poi approvato a maggioranza), durata poco più di un’ora, ma piena di momenti di tensione.

Come facile prevedere, ogni occasione è stata buona per tornare a commentare quanto avvenuto nell’ultima seduta del 29 aprile, finita tra urla, accuse, minacce e il consigliere Franchi (Voltiamo pagina) fatto uscire di peso dalla Municipale. Quella di ieri è stata una discussione meno estrema, ma comunque accesa. La presidente del consiglio comunale Angela Cappelletti ha esordito leggendo il regolamento comunale nella parte legata all’ordine in aula e annunciando: "Non accetterò appellativi non consoni alla figura del presidente né pseudonimi denigratori", con chiaro riferimento al "consigliera" rivoltole da Voltiamo Pagina da cui è nata la bagarre di aprile. Per poi vietare lo scatto di foto e video non ufficiali a cittadini e fotografi presenti. Da lì a riprendere l’acceso "screzio" è stato un attimo, con Zoppini e Franchi che hanno elencato nel dettaglio le offese ricevute dal segretario generale Vincenzo Del Regno durante la scorsa seduta e i video successivi da lui pubblicati su TikTok. Il segretario ha preso la parola riferendosi a delle chat tra consiglieri FdI di Follonica, definiti "fascisti": quando sindaco e presidente gli hanno chiesto di soprassedere, ha lasciato l’aula. Nei 5 minuti di sospensione della seduta, dalla stanza del sindaco dove erano chiusi Lazzerini, giunta e segretario, si sono sentite voci decisamente elevate.

La ripresa dei lavori non è stata di minore intensità, con Lazzerini che ha parlato di un segretario "andato fuori dalle righe del suo ruolo in certi contesti", ma giustificandolo perché "frutto di una provocazione che va avanti da un anno" e difendendo l’operato della sua amministrazione. Accusa Voltiamo Pagina di strumentalizzazioni e provocazioni continue, "anche per i soprannomi dati a tutti, me incluso. Una mancanza di rispetto costante". Zoppini ribadisce: "in un Comune normale, dopo quanto avvenuto, il sindaco avrebbe revocato l’incarico al segretario generale e il consiglio chiesto le dimissioni del presidente. In questi giorni nessuno ha chiesto scusa o ha speso una parola sul massacro dei diritti e sulle offese che abbiamo ricevuto. Da mesi c’è un disegno per tapparci la bocca, ma noi restiamo dalla parte della verità". Facile immaginare che lo scontro non sia certo all’ultima puntata.