Firenze, 13 settembre 2024 – Le frizioni sulla Multiutility, dopo il no alla quotazione in Borsa (dettato dal segretario regionale del Pd Emiliano Fossi e ribadito in piena estate), erano nell’aria da settimane e sono esplose ad appena 10 giorni dall’assemblea dei soci (23-24 settembre), convocata per fare il punto sul progetto di aggregazione.
Telefoni bollenti, mal di pancia, retromarce e poca voglia di parlare quando nell’ultime ore prende corpo addirittura, da parte dei falchi dem, una possibile messa in discussione del management di Alia e di chi, l’ad Alberto Irace, è stato chiamato a traghettare la società di servizi pubblici verso una dimensione toscana, cercando risorse per finanziare gli interventi e gli impianti necessari a modernizzare il settore. Risorse che il management pensava di drenare proprio da Piazza Affari.
Per tutto il pomeriggio di ieri, a Palazzo Vecchio non hanno nascosto nervosismo dopo le ultime indiscrezioni, comparse su Il Tirreno e la Repubblica, sulla messa in discussione di Irace. Indiscrezioni che sarebbero state fatte circolare dall’ala del Pd toscano che da sempre è più critica sul progetto Multiutility.
La sindaca di Firenze Sara Funaro (che in base ai patti parasociali deve individuare la rosa di nomi tra cui scegliere l’amministratore), non scende nell’arena della polemica ma non nasconde irritazione.
L’unico ad affondare al cuore del problema è l’ex sindaco e attuale europarlamentare Dario Nardella, che di quel progetto fu promotore insieme ai colleghi di Prato ed Empoli. "Sull’amministratore delegato di una grande società di servizi pubblici locali devono esprimersi i soci pubblici, che sono i sindaci, e non soggetti politici esterni", dice senza mezzi termini ed è chiaro che il riferimento è proprio alla segreteria regionale del Pd.
Le sue dichiarazioni suonano come un ’giù le mani’ dall’azienda di servizi. Solo questione di merito? Sarà, ma qualche scricchiolio sembra esserci sul serio, nonostante tutti si affrettino a gettare acqua sul fuoco.
Tanto che anche il segretario Fossi chiarisce: "Non è il Pd che decide il management, è un’invenzione. Il partito per la prima volta fa un ragionamento di merito e i sindaci non mi sembrano affatto nervosi, sto parlando con tutti". Ma perché la segreteria regionale del Pd ha preso una posizione così netta? Qualcuno addebita la linea a una scelta espressa dal Nazareno. In realtà fonti Dem nazionali assicurano che non è mai arrivato alcun veto sulla questione Multiutility toscana e sulla sua quotazione in Borsa anche perché il dossier, in questi ultimi mesi, non è mai approdato su alcun tavolo di confronto romano.
"Pareri negativi al processo di Multiutility? Mai espressi", assicurano dalla Capitale.
Poco importa. L’ala dura e pura del Pd toscano continua a soffiare sulle criticità dell’attuale gestione: processo di aggregazione rimasto impantanato sui no, progetto di un impianto supertecnologico a Empoli sfumato e infine quella resistenza al veto sulla quotazione in Borsa che resta tra i vertici di Alia.
"Una cosa sono le strategie, come la scelta di non quotarsi, un’altra le decisioni sui manager", rimarca Nardella. E infatti spettano al Cda, tanto per intendersi. Oggi Funaro incontrerà la collega di Prato, Ilaria Bugetti, in vista dell’assemblea e, probabilmente, di una strategia comune sul fronte-sindaci, se anche le dichiarazioni delle due prime cittadine, arrivate a tarda sera di una giornata bollente, sono all’insegna della comunione di intenti. "Due sono le priorità in tema di multiutility: garantire gli investimenti e fornire tariffe basse ai cittadini. Questi dovranno essere i pilastri su cui si deve basare il futuro ente. I cittadini hanno bisogno di concretezza e di servizi di qualità e la multiutility darà loro risposte concrete, a partire da temi strategici come l’energia e l’acqua. Nei giorni scorsi, ad esempio, ci sono state difficoltà diffuse per la grande quantità di pioggia caduta in poche ore. Per far fronte ai disagi che ne sono derivati c’è bisogno di ristrutturare il sistema fognario e le caditoie. Questi sono interventi che se si vogliono realizzare richiedono degli investimenti e la multiutility darà delle risposte anche in tal senso".
Aggiunge il sindaco di Empoli, Alessio Mantellassi: "Abbiamo assoluto bisogno di una società in grado di fare investimenti nei territori. L’obiettivo è di allargarci ulteriormente rispetto alla dimensione attuale". Il no alla quotazione non è attualmente oggetto di discussione mentre "siamo convinti che tenere insieme i servizi, ovvero acqua, rifiuti ed energia, sia la soluzione migliore", spiega rispondendo a chi vorrebbe spacchettare l’acqua. Infine, l’auspicio che sembra anche un messaggio rivolto alle altre correnti dem: "Noi siamo saldamente con la Multiutility, ora si trovi una sintesi tutti insieme. E con questa posizione andrò in assemblea".
Erika Pontini
(Hanno collaborato Stefano De Biase e Alessandro Pistolesi)