Foster: stazione e tunnel si faranno. "Ma con un progetto tutto nuovo"

In cavalleria il mega centro commerciale. Spazio a un’area per i bus

Lavori in corso alta velocità (foto Germogli)

Lavori in corso alta velocità (foto Germogli)

Firenze, 25 marzo 2017 - I LAVORI agli ex Macelli stanno procedendo. Il camerone avanza: siamo a qualcosa come 23mila metri quadrati, che significa più di due ettari. Uno spazio che, tradotto visivamente, occupa più o meno quattro campi di calcio messi in fila per lunghezza. Si scava in profondità e ora si è già scesi sotto per 12 metri per raggiungere la soglia di meno 20 metri, necessaria anche per l’impianto, fatto di grandi condutture e pompe, che dovrà far convivere la struttura sotterranea con la falda acquifera: i treni passeranno a meno 18 metri. Per la realizzazione della grande voragine sono già stati spesi 300 milioni di euro, di cui 100 per opere accessorie, 740 secondo i comitati no Tav che non hanno ancora abbassato il volume sulla dannosità dell’opera. Buttare via tutto sarebbe stato un bagno di sangue. Anche per la stangata che si sarebbe abbattuta sul committente dell’opera, Rfi (Rete ferroviaria italiana), tra contenziosi legali, anche per la ‘vela’ dell’archista inglese Foster, e penali multimilionarie per i lavori già appaltati.

Ma la stazione per i treni ad alta velocità si farà. Questo ormai è un dato di fatto, anche se manca (e non è poco) il progetto nero su bianco che Rfi dovrà consegnare al Comune per verificare l’impatto sulla circolazione. «Stiamo completando lo studio di fattibilità per trasformare la stazione in un grande hub di interscambiao ferro-bus -tram», dicono da Fs.

LA NUOVA Foster sarà una stazione 2.0, ovvero rimodulata in base alle esigenze mutate dei viaggiatori e della città nei vent’anni che la separano dalla sua progettazione inziale, secondo quanto previsto dalla project review, la revisione del progetto che al vertice romano del 25 gennaio scorso, ha ricevuto l’ok di massima di tutti i soggetti in campo, compresi Comune e Regione, dopo che nei mesi precedenti – a partire dallo scorso luglio – era andato in scena un valzer delle ipotesi che aveva fatto balenare mille scenari alternativi. Compresa la cancellazione di stazione e tunnel. Ma l’incubo delle penali da una parte e che Firenze potesse essere bypassata dai treni ad alta velocità che collegano Milano a Roma e viceversa, perdendo turisti e dunque soldi, dall’altra, hanno fatto fare una grande retromarcia collettiva.

La volontà di fare stazione e tunnel, c’è. Certo che è necessario verificare se è tecnicamente realizzabile e se è economicamente sostenibile. Ferma la centralità della stazione di Santa Maria Novella, in sostanza la Foster, secondo la riprogettazione sarà un hub di interscambio ferro-bus-tram, secondo funzioni più attuali e necessarie alla città. Non più una maxi stazione per accogliere solo treni dell’alta velocità nella pancia degli ex Macelli, con un mega centro commerciale e un sistema di ascensori per accompagnare i passeggeri al piano strada: secondo il nuovo progetto il mega centro commerciale sarà ridotto e alla Foster sarà realizzata la stazione stazione dei pullman turistici e di linea. I tempi sono la grande incognita. Come è stato sperimentato sin qui, le opere invecchiano, e se non si realizzano in tempi brevi perdono la loro funzione strategica mentre la città si trasforma. Per il tunnel gli scavi non sono partiti per il fatto che il nuovo piano per lo smaltimento delle terre di scavo che l’impresa Nodavia, il general contractor che deve realizzare l’opera, ha presentato al ministero dell’Ambiente, dev’essere integrato da ulteriori approfondimenti. Siamo ancora al piano terre. Ma da Fs assicurano che «l’opera si farà».

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