BARBARA BERTI
Cronaca

"Alluvione, Viola e comicità: la mia Firenze"

Carlo Conti inaugura il nuovo ciclo di "Domenica con..." su Rai Storia. "Tanti documentari e film tra cui scegliere: ho deciso col cuore"

Carlo Conti

Firenze, 7 ottobre 2021 - "Vi racconto il mio grande amore per Firenze, dove sono nato e cresciuto". Parola di Carlo Conti, il conduttore fiorentino che inaugura il nuovo ciclo di "Domenica con...", il programma firmato da Enrico Salvatori e Giovanni Paolo Fontana, in onda da domenica 10 ottobre dalle 14 a mezzanotte su Rai Storia (canale 54 del digitale terrestre): ogni settimana un personaggio famoso decide un tema intorno al quale ruota la programmazione della rete. Carlo, per questa domenica da ‘direttore’ di Rai Storia ha puntato su Firenze. Una scelta campanilistica? "Assolutamente sì (ride, ndr ), un po’ di sano campanilismo è insito in noi fiorentini! Peccato che dopo tanti in radio ho perso il mio accento! Ho scelto Firenze perché volevo parlare di qualcosa che mi appartiene. Quando mi hanno proposto questo incarico ho pensato subito a come far conoscere al pubblico Rai la mia fiorentinità e l’orgoglio fiorentino". Cosa e come ha scelto di raccontare Firenze? "Scelte di cuore, non è stato facile visto che le Teche Rai sono un immenso archivio che custodisce la storia e la cultura del nostro Paese". Cosa vedremo? "Ho inserito documenti sullo scudetto vinto dalla Fiorentina nel 1969, io avevo otto anni ma quel giorno per me è un ricordo indelebile, una gioia incredibile che spero possa ripetersi presto!" E poi? "C’è un documentario sull’alluvione del ‘66 ma anche un reportage firmato da Indro Montanelli del ‘72 che racconta il post alluvione, come la città era stata ricostruita. E ancora, la Firenze dei Medici, del sommo poeta Dante, e la Firenze capitale d’Italia, dal 1865 al 1871". In palinsesto ci sono anche dei film? "Sì, ho scelto ‘Le Ragazze di San Frediano’, tratto dal romanzo di Vasco Pratolini per ricordare la Firenze del Dopoguerra. E ‘A Ovest di Paperino’ dei Giancattivi, apripista della comicità toscana insieme a Paolo Poli. E naturalmente Roberto Benigni che vedremo negli anni ‘70 nei panni del mitico sottoproletario Mario Cioni nel programma ‘Vita da Cioni’". Manca ‘Amici Miei’? "Sì, per una questione di diritti. Mi spiace non poterlo proporre perché quel film dà proprio il senso della fiorentinità, quello spirito che abbiamo di prendere e prenderci in giro con leggerezza che poi nasconde il grande amore per la vita che ci contraddistingue". E lei ci sarà? "C’è un ricordo dei miei inizi con ‘Hit Parade’ nel 1985. E poi un frame di ‘Carramba’ del 1998 quando, insieme a Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni abbiamo cantato ‘La porti un bacione a Firenze’, omaggio a Odoardo Spadaro, primo cantante fiorentino ad apparire in tv".