Firenze capitale dell'economia. Il premier Conte chiude il festival citando La Pira

Si è chhiuso oggi con gli interventi del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dei Ministri Giovanni Tria e Sergio Costa, la prima edizione del Festival Nazionale dell'Economia Civile

Il ministro Tria al Festival Nazionale dell'Economia Civile di Firenze (Ansa)

Il ministro Tria al Festival Nazionale dell'Economia Civile di Firenze (Ansa)

Firenze, 31 marzo 2019 - Si è chiuso oggi con gli interventi del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dei Ministri Giovanni Tria e Sergio Costa, la prima edizione del Festival Nazionale dell'Economia Civile, organizzato da Federcasse, la Scuola dell'Economia Civile (Sed) e Nuova Economia per Tutti (NeXT), con il supporto di Confcooperative e delle Bcc toscane.

«Mi fa sempre piacere tornare a Firenze». Queste le prime parole del presidente del Consiglio al suo arrivo a Palazzo Vecchio dove si è tenuto il Festival. Conte è stato accolto dal sindaco Dario Nardella e dal prefetto Laura Lega. "Con piacere oggi non solo mi sento decisore politico, policy maker, ma riprendo anche la veste di studioso", ha detto il premier alla chiusura del festival. Conte ammette di partecipare all'appuntamento fiorentino "con entusiasmo".

Bisogna superare la visione "dell'homo oeconomicus", ha sottolineato il presidente del consiglio, rimarcando "che l'essere umano non e' una monade isolata. Va compreso in base a quella insopprimibile attitudine alla relazione che lo caratterizza". Conte cita le parole del celebre sindaco di Firenze, Giorgio La Pira: "Lo Stato non è tutta la societa'. E' l'assetto giuridico di tutta questa societa' ma non l'assorbe'. Se il diritto tiene conto di questa vocazione sociale della persona - ha detto Conte - anche l'economia deve considerare questo insopprimibile bisogno di entrare in dialogo o in relazione con gli altri". "La radice dei nostri mali è la perdita di fiducia in noi stessi e negli altri, la perdita di fiducia frena lo slancio verso il futuro - ha detto il premier- ed è proprio l'assenza di fiducia che produce danni perché mina il funzionamento dei mercati che non sono entità autonome e astratte". Sulla mancanza di investimenti in Italia Conte ha ribadito che "stiamo lavorando molto intensamente, sono state fornite tante analisi approfondite sulle cause che hanno portato l'Italia a investire così poco, si ricorda spesso che gli investimenti sono bassi, le tasse troppo elevate e la burocrazia soffocante ma queste ragioni, che rispetto, non colgono nel profondo il problema perchè sono all'interno del paradigma economico dominante", la base di tutto è "la perdita di fiducia". "Domani - ha detto Conte - non ci sarà il Consiglio dei Ministri. Lo fisseremo ovviamente in settimana e porteremo il decreto crescita". Per quanto riguarda le banche ha detto il premier: "Non mi sembra che ci siano i presupposti per parlare di attacco alle banche. Conserviamoci tutti lucidi". Inoltre, ha aggiunto il premier, "dobbiamo varare e licenziare al più presto il decreto per i truffati delle banche. C'è solo qualche aspetto tecnico ma sicuramente domani vedo anche il ministro Tria".

GLI INTERVENTI

IL MINISTRO TRIA -  "Un manovra correttiva? Nessuno ce la chiede". Ha detto il ministro dell'Economia, Giovanni Tria. "Una manovra correttiva - ha spiegato Tria - nel senso di una manovra restrittiva, e quindi ancora più recessiva, non è logica in questo momento e nessuno in Europa chiede una cosa illogica di questo tipo. D'altra parte la manovra correttiva dobbiamo farla, nel senso che le misure urgenti sull'economia sono una manovra correttiva per sostenere l'economia - ha aggiunto - senza mettere in discussione gli obiettivi di bilancio". "Noi rispetteremo gli obiettivi che riguardano il deficit strutturale, ovviamente. Su quello stiamo discutendo. "Si è fermata la Germania e, di conseguenza, si e' fermata anche la parte piu' produttiva dell'Italia - ha proseguito Tria. - Ora siccome l'Italia da anni cresce un punto in meno degli altri paesi europei noi ci avviamo verso lo zero. La crescita è necessaria ma non sufficiente, però ci vuole la crescita. Ci può essere una crescita non inclusiva ma diretta, con un modello sbagliato che porta alla non crescita. Serve una crescita equilibrata, non squilibrata. L'impatto di una crescita squilibrata ha conseguenze anche sociali. ". E sul decreto sblocca cantieri il ministro ha affermato: "Spero che venga approvato subito, anche prima dell'approvazione del Def".

IL MINISTRO COSTA - «Noi dobbiamo tendere verso un paradigma che guardi alla 'green economy'. Siamo il Paese con la tecnologia migliore per questo e Confindustria certifica che l'84% delle aziende italiane è disposta a spendere in 'green economy', e il 25% già ci spende. Vuol dire che siamo un Paese pronto». Lo ha detto il ministro dell'Ambiente Sergio Costa parlando a Firenze. «Siamo un Paese che esporta tecnologia ambientale, ma ha difficoltà a svilupparla», all'interno. «Ecco il momento per aprire finalmente - ha proseguito il ministro -. Si può fare tutela dell'ambiente e produzione perché le due cose si sovrappongono: per essere chiari tutti i più grossi studiosi ci dicono che per ogni miliardo di euro speso per il carbonfossile, si producono mediamente 5000 posti di lavoro, per ogni miliardo speso per le energie rinnovabili si producono 15 mila posti di lavoro. Dobbiamo dunque iniziare questo percorso che punti alla 'green economy'». «Questa settimana - ha aggiunto il ministro - dovrebbe finalmente passare la legge 'salva mare'». 

Sono stati tre giorni di dibattiti, 80 relatori, 18 panel, decine di giovani protagonisti con le loro imprese innovative, sostenibili e inclusive e più di 1.500 partecipanti.

Tra i protagonisti del Festival anche Neri Marcoré, Roberto Vecchioni e Rick dei Pinguini Tattici Nucleari, che hanno dato vita nel Salone dei Cinquecento a una riflessione su "Bellezza & Musica" con parole e note. "La parola economia è una parola "grossa" e importantissima, perche' non si limita solo a rappresentare il mangiare, il bere ed il dormire, ma rappresenta anche il modo in cui conserviamo il mondo e le nostre idee. Migliorare la vita delle persone e', quindi, un argomento centrale, anche perche' l'economia trasferisce cio' in cui credi e non credi" ha detto Roberto Vecchioni. Il cantautore ha poi sottolineato l'importanza della cultura in economia, aggiungendo: "Mi fido molto dei giovani, anche se non tanto di chi li educa. Loro saranno in grado di salvare il pianeta e di coniugare, molto piu' di noi, bellezza ed efficienza". "La nostra generazione - ha detto Vecchioni - sta perdendo il senso estetico della vita. Un piacere enorme dello spirito, al quale non siamo capaci di abbinare la pratica della vita. Pratica e bellezza sono due attivita' che dovrebbero scorrere parallele". Parlando poi dei giovani, Vecchioni ha sottolineato con rammarico come i media trasferiscano "un'immagine scadente dei giovani, ma in realta' moltissimi di loro sono positivi e attivi. Dobbiamo affidarci a loro per il recupero dei valori fondamentali che non sono i soldi, ma la dignita' e l'eguaglianza". Vecchioni ha poi concluso parlando della sua esperienza come professore: "Ai miei studenti insegno che la vita non e' un attimo, che il passato ci da' tantissimo e che il futuro e' sempre speranza". Neri Marcoré, invece, ha sottolineato come "non ci puo' essere, felicita' senza liberta' e viceversa. Lo stesso lavoro che scegliamo puo' essere fonte di serenita' e felicita'". "Qui a Firenze - ha aggiunto Marcore' - si e' parlato di economia in senso ampio, con un nuovo modello economico, piu' democratico e che pone al centro l'uomo e la sua esistenza". Neri Marcore' ha poi sottolineato quanto sia importante per i giovani lottare e non arrendersi cogliendo cosi' "le opportunita' della vita, che non devono solo essere rappresentate da cio' che trovano all'estero ma anche e soprattutto da cio' che c'e' nel nostro Paese". Marcore' ha poi concluso che "la crisi va superata con la determinazione delle proprie idee e della propria volontà".

INCONTRO CON I BLACK LIONS VENEZIA - Durante il Festival i ministri Giovanni Tria e Sergio Costa hanno incontrato alcuni rappresentanti dei Black Lions Venezia, una squadra di hockey su carrozzina nata in seno alla Polisportiva Terraglio di Mestre. Ai rappresentanti del Governo la delegazione ha illustrato i risultati sportivi e il "Progetto 3S". Mettendo assieme sport, sanità e sociale, infatti, il team campione d'Italia in carica da due anni e vincitore della Supercoppa italiana, vede l'impegno sportivo come uno strumento di riabilitazione e mantenimento della salute e di inclusione sociale. Raccontando le proprio esperienze di vita, i ragazzi hanno sottolineato come sia stato importante per loro rimettersi in gioco attraverso lo sport, in una disciplina che genera aggregazione, amicizia e benessere fisico e psicologico, trovando particolare attenzione da parte dei ministri. La delegazione era composta dal presidente Davide Giorgi, dal team manager Andrea Piccillo, Sauro Coro', fondatore, allenatore e giocatore della squadra, Ion Jignea, giocatore della squadra e della Nazionale italiana, con la quale è diventato campione del mondo e vice campione europeo, e dal giocatore Manuel Giuge.

L'incontro con i Black Lions Venezia (foto NewPressPhoto)
L'incontro con i Black Lions Venezia (foto NewPressPhoto)

IL TEMA DEI RIFIUTI - L'ambiente e in particolare, la gestione dei rifiuti sono stati tra i temi del Festival. Sommersi dai rifiuti: questo il rischio sempre piu' concreto in molte parti del mondo, sviluppato e non. Il rischio è che non si riesca a gestire ordinatamente un ciclo vitale per la sopravvivenza delle metropoli e di molti centri urbani. Anche e soprattutto per questo l'economia del futuro o sarà circolare o non sarà. Una consapevolezza, soprattutto per le giovani generazioni, rappresentate dai ragazzi delle scuole superiori di Firenze che si sono ritrovati davanti a Palazzo Vecchio per proporre la loro idea di città plastic free con un flash mob.

 

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