REDAZIONE FIRENZE

Esplosione a Campi Bisenzio: il sindaco Fossi diffonde fake news su Facebook

Il sindaco di Signa, Giampiero Fossi, diffonde una fake news su Facebook riguardo l'esplosione a Campi Bisenzio, scusandosi poi per l'errore.

Prima l’annuncio di 18 morti avvenuti nell’esplosione di Campi Bisenzio; poi le scuse. Spiacevole gaffe, ieri, per il sindaco di Signa, Giampiero Fossi, che ha diffuso sul proprio profilo Facebook un numero di persone decedute poi risultato del tutto infondato. Non è la prima volta che politici, amministratori ed enti pubblici, presi dalla fretta di postare aggiornamenti social sui fatti di cronaca più rilevanti del momento, si rendono megafoni di fake news e bufale. E così è successo anche ieri.

Intorno alle 10.20 il boato e lo spostamento d’aria erano stati avvertiti a chilometri di distanza da Calenzano, tanto da spingere numerose persone a uscire in strada anche a Signa. Immediato anche il tam-tam sui social, mentre iniziavano a filtrare le prime notizie ufficiali, alternate a tante informazioni false e inesatte. Fra queste, pure l’ipotesi di ben 18 morti provocati dalla terribile esplosione. Una fake news che, evidentemente, il primo cittadino ha preso per buona e ha rilanciato su Facebook attraverso il proprio profilo personale. "Una grande tragedia si è abbattuta in un territorio a noi vicino – ha scritto –. Si parla già di 18 morti. Una preghiera per tutte le vittime di questa terribile esplosione. Invito tutti a non recersi nelle vicinanze del luogo e alla massima prudenza. I fumi potrebbero essere nocivi: teniamo le finestre chiuse". Ma mentre gli inviti alla prudenzia da tenere erano fondati, il vero numero di morti è ben presto risultato molto inferiore a quello indicato dal sindaco.

Pochi minuti dopo, Fossi deve essersi reso conto della gaffe e ha cancellato il post, scusando in diretta, a Firenze Tv. Più tardi anche le precisazioni sui social. "Nel dare una comunicazione immediata sulla grave esplosione che è accaduta al deposito carburante Eni di Calenzano – ha scritto Fossi su Facebook diverse ore dopo sul proprio profilo, stavolta pubblico - ho, incautamente, riportato sul mio profilo personale una sommaria informazione sul numero delle vittime comunicando un dato che, al momento, pareva apparire da fonti autorevoli."