Mercato del lavoro fermo al palo. Solo nel 2027 usciremo dalla crisi

Firenze, 25 agosto 2020 - Blocco dei licenziamenti e cassa integrazione hanno limitato fino ad oggi gli effetti di una crisi che spaventa. Sul fronte del mercato del lavoro, il tasso di disoccupazione – stima Prometeia – potrebbe salire fino all’8% nel 2021, con un aumento del 31% delle persone in cerca di lavoro.

Previsioni che, se confermate, ci riporterebbero indietro al 2016, quando nell’area fiorentina si contavano 37.600 disoccupati.

La contrazione della domanda di lavoro da parte delle imprese, si legge nell’ultimo rapporto Excelsior dell’ufficio studi e statistica della Camera di commercio di Firenze, sarebbe destinata a chiudere il 2020 con una diminuzione di circa 10 punti percentuali e solo nel 2027 si riuscirebbe a recuperare i livelli dello scorso anno, sempre che il tasso di crescita risulti uguale a quello medio registrato nel periodo 2014-2019.

Intanto, già quest’anno, come prevedibile, le assunzioni sono al palo. Quelle programmate tra agosto e ottobre sono 16.710, in calo del 27,9 per cento rispetto allo stesso periodo 2019. Tra i fattori che incidono, la forte incertezza legata ad un’eventuale seconda ondata di Covid, che ridimensiona la propensione delle imprese ad assumere e riduce la durata dei contratti a tempo determinato, che mediamente sono sotto i 12 mesi, ma che continuano a crescere (rappresentano il 59% del totale).

I contratti stabili, a tempo indeterminato, scendono dal 35 al 22%, e calano quelli di apprendistato, da 13 a 8%. In flessione sono anche i lavoratori somministrati, in quanto la somministrazione, si spiega nel rapporto della Camera di commercio, «è una modalità di rapporto di lavoro che più si avvicina ad essere trasformata in contratto stabile e in fasi di incertezza come quella attuale è normale che tenda ad attenuarsi».

Il Covid ha cambiato anche i profili più ricercati dalle imprese. Negli ultimi anni a Firenze camerieri, cuochi e commessi sono stati sempre in cima alla classifica, ma le esigenze di sanificazione e igienizzazione di locali e uffici hanno portato ad un boom di richieste di addetti ai servizi di pulizia, oggi al secondo posto tra le figure più richieste, dopo i cuochi e i camerieri e prima dei commessi.

Seguono gli operai specializzati per moda e edilizia e i tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione. Tra le figure che più difficilmente le imprese trovano ci sono gli specialisti in scienze informatiche e chimiche, gli operai specializzati nei settori della metalmeccanica, edilizia e alimentare, i tecnici delle vendite e del marketing e i progettisti e ingegneri.

In generale, la domanda di figure ad alta specializzazione resta su un livello basso, mentre, relativamente alle competenze trasversali, al 19,3% dei candidati è richiesta la capacità di applicare soluzioni innovative e al 14,2% quella di coordinare altre persone. Tra le lauree più utili per trovare lavoro quelle a indirizzo economico, ingegneria elettronica e dell’informazione, insegnamento e indirizzo sanitario. I diplomi più richiesti sono invece a indirizzo turistico o tecnologico e amministrativo. 

Per quanto riguarda i giovani con meno di 30 anni, vengono assunti principalmente nel ruolo di operatori della cura estetica, oppure nei servizi turistici o come tecnici amministrativi e finanziari. Tra le prime dieci posizioni delle richieste di under 30 anche i tecnici socio-sanitari, i commessi e gli operai specializzati.

Ma per i giovani il futuro è sempre più incerto, tra contratti precari e difficoltà di fare impresa. Sempre secondo il report dell’ufficio studi e statistica della Camera di commercio di Firenze, le imprese giovanili, che già sono poche, stanno calando ulteriormente di numero: -5,6% nel secondo trimestre di quest’anno, contro il -0,9% delle imprese femminili.