Il delitto di Lastra a Signa: tre arresti per la notte di sangue, due erano in Spagna

L'operazione dei carabinieri

La scena dell'omicidio (Fotocronache Germogli)

La scena dell'omicidio (Fotocronache Germogli)

Lastra a Signa (Firenze), 15 settembre 2020 - Tre arresti per l'omicidio di Lastra a Signa dello scorso venti agosto. Una notte di sangue che terrorizzò la città, con un uomo accoltellato a morte. Un omicidio, hanno appurato i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Firenze, maturato nel mondo della droga.

I tre finiti in manette sono tutti marocchini. Due di loro avevano trovato rifugio in Spagna. La vittima, un ventottenne di origini marocchine, fu accoltellato nella frazione di Porto di Mezzo. Si trascinò per alcuni metri, poi cadde al suolo tra lo choc e la paura degli abitanti della zona. La vittima aveva precedenti per droga

Per Lastra a Signa fu una notte di terrore. Il ventottenne venne accoltellato in piazza Gramsci. Sanguinante, arrivò fino in via Livornese dove venne soccorso. Furono alcuni abitanti della zona a chiamare il 118. Per la vittima non ci fu niente da fare, troppo gravi le ferite. I carabinieri si erano messi subito sulle tracce degli aggressori: erano più d'uno ed erano fuggiti in auto. 

In manette, con l'accusa di omicidio volontario aggravato, sono finiti i fratelli Larbi e Cherki Eddguooghy, di 33 e 40 anni, rintracciati a Murcia in Spagna, e il 30enne Abdellah Miftah, arrestato a Lastra a Signa nell'abitazione della sua convivente, non lontano dal luogo dell'omicidio. Arrestata per favoreggiamento anche la fidanzata di uno dei fratelli Eddguooghy, fuggita in Spagna insieme a loro. Secondo quanto ricostruito, l'omicidio del 28enne, Aazzeddine El Guerymy, sarebbe legato a una lite per motivi di droga, avvenuta la sera del 19 agosto scorso in un circolo di Lastra a Signa.

L'uomo sarebbe stato punito con la morte per aver offeso uno dei due fratelli marocchini, che aveva rifiutato di cedergli dell'hashish che la vittima si sarebbe impegnata a pagare dopo averlo spacciato. La sera del 20 agosto i tre arrestati avrebbero attirato il 28enne in un luogo appartato, con la scusa di un chiarimento, e poi lo avrebbero accoltellato a morte. Secondo quanto spiegato dai carabinieri, coordinati dal pm Alessandro Piscitelli, i fratelli Eddguooghy sarebbero stati individuati poche ore dopo l'omicidio, ma sarebbero riusciti a sfuggire all'arresto scappando in Spagna, dove sono stati bloccati dalla polizia nazionale spagnola grazie alle indicazioni dei carabinieri. Decisive per incastrare i presunti responsabili le dichiarazioni di un testimone, anche lui marocchino. L'uomo, che non parla italiano, è stato sentito in caserma la notte stessa dell'omicidio, grazie a un carabiniere che conosce la lingua araba e che è stato richiamato in servizio d'urgenza per la traduzione (non essendo a quell'ora reperibile un interprete). Soddisfazione per gli arresti è stata espressa del procuratore capo di Firenze Giuseppe Creazzo: "Si è trattato - ha detto - di indagini serrate, di grande qualità, tempestività e acume".

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