GABRIELE MANFRIN
Cronaca

Cani aggressivi da salvare. "Li recupero, per non farli uccidere"

Parla l’addestratore Mirko Grifingi

Cani aggressivi da salvare "Li recupero, per non farli uccidere"

Firenze, 6 maggio 2023 – «Da bambino avevo un cane che nessuno riusciva ad addestrare – spiega Mirko – in punto di morte gli promisi che il mio lavoro sarebbe stato recuperare quelli ingestibili come lui».

Decine di migliaia di aggressioni all’anno, questo dicono i dati; e se amare un animale può regalare emozioni magnifiche, doverlo lasciare per colpa della sua aggressività può essere altrettanto doloroso. Abbiamo chiesto Mirko Grifingi, proprietario del centro di addestramento “Doggo” e inventore di un metodo di recupero per cani difficili, quali siano i comportamenti da evitare e le regole da seguire quando decidiamo di adottarne uno.

Qual è il primo errore che le persone fanno? «La prima cosa da non fare è umanizzare il cane. Vanno amati come figli ma per amarli si deve rispettare il loro bisogno di essere animale. Umanizzarlo vuol dire trasformarlo in qualcosa che non è. Hanno bisogno di regole. In quelli domestici, che non hanno avuto traumi, spesso l’umanizzazione è la prima causa dell’ aggressività».

Qual è il tuo metodo di recupero? «Abbiamo creato un sistema che agisce sui singoli bisogni del cane. Lavoriamo nelle situazioni reali, in ambienti quotidiani, non solo nel campo di addestramento. In questo modo il cane impara a comportarsi ovunque, dal parco al centro commerciale, da casa alla strada. Se il cane diventa aggressivo in un luogo, noi lavoriamo sul posto. E’ importante perchè spesso imparano a evitare certi atteggiamenti solo dentro centri d’addestramento, per poi uscire e tornare da capo. Poi lavoriamo sul padrone, insegnandogli a gestire il cane nelle specifiche situazioni critiche. Rispettandolo, creando un sistema di incentivi, senza l’abuso di bocconcini o farmaci, questo metodo ha permesso di recuperare decine di cani. Le testimonianze delle persone sull’ efficacia del metodo sono sul sito doggo.it».

Qual è il destino per un cane aggressivo? «Purtroppo i canili è difficile che accettino un animale violento. Se un padrone non si rivolge a un professionista del recupero, il destino è solo uno, essere soppresso. Le aggressioni sono all’ordine del giorno, avvengono di diversa gravità ma sono quotidiane».  

Che consigli daresti? «Rivolgersi a un professionista fin da subito, l’addestramento è la medicina contro l’aggressività. Poi, per stare bene con un cane, devi conoscere te stesso. Quindi non sceglierlo per l’aspetto, ma adottarne uno che possa coesistere con le tue esigenze. Spesso le persone si fanno influenzare. E’ il caso del pastore belga (in foto insieme al bulldog) che fu protagonista di un film. E’ un cane super adottato ma difficile da gestire. E infatti, poi, va a finire che se ne liberano». © RIPRODUZIONE RISERVA