L’autovelox della discordia. "Nuova legge, incubo multe"

Viale Etruria, le associazioni dei consumatori mettono in guardia i guidatori "Dopo il decreto semplificazioni vincere i ricorsi è molto più complicato"

L’autovelox di viale Etruria è un incubo per gli automobilisti

L’autovelox di viale Etruria è un incubo per gli automobilisti

Firenze, 24 settembre 2021 - Attivato , poi spento, poi di nuovo in funzione. Lo ’spara multe’ di viale Etruria continua a far discutere. Un incubo per molti automobilisti pizzicati a velocità eccessiva appena usciti dalla Firenze-Pisa-Livorno, uno strumento che riduce il rischio di incidenti e aumenta la sicurezza stradale invece per il Comune. Nel mezzo una guerra legale a suon di ricorsi, con sentenze che a volte sposano la tesi di Palazzo Vecchio, altre invece annullano la multa e condannano il Comune a pagare. Come l’ultima appena arrivata dal giudice d’appello che ha confermato l’annullamento della sanzione per un automobilista che nel 2018 aveva percorso viale Etruria a 69 chilometri orari condannando Palazzo Vecchio a pagare 1.500 euro. Autovelox illegittimo, dunque? Non è così semplice. Perché nel settembre dell’anno scorso il decreto semplificazioni ha cambiato le carte in tavola. A mettere in guardia gli automobilisti è l’Aduc, l’associazione per i diritti di utenti e consumatori. "Un giudice d’appello di Firenze ha confermato la condanna del Comune per impropria installazione dell’autovelox in viale Etruria – spiega Vincenzo Donvito dell’Aduc –. Una condanna in più rispetto anche a numerose sentenze di Cassazione che, anche per altri viali, hanno sempre condannato il Comune. Dal 2010, quando Aduc si è attivata in materia, migliaia di ricorsi che abbiamo fatto presentare sono quasi sempre risultati vincenti". La legge però nel frattempo è cambiata. "Questa sentenza di oggi e le precedenti riguardano fatti antecedenti il 2020, quando la legge indicava certe caratteristiche per le strade su cui potevano essere installati gli autovelox, ovvero quelle a grande scorrimento urbano dotate di banchina laterale transitabile e senza strade laterali che si immettono sulla principale", continua Aduc che poi punta il dito contro le scelte di Palazzo Vecchio: "Si è ben guardato dal rivedere la propria politica, avrebbe potuto prevedere dissuasori di velocità invece di multare a gogo chi sfora i 50 chilometri orari (facilissimo sui viali)". A sollevare la questione è anche Silvia Bartolini del Codacons: "Fino a settembre 2020 gli autovelox potevano essere installati solo su autostrade e strade extraurbane – osserva –. Il decreto semplificazioni, in realtà è un decreto complicazioni, perché si è reso legittimo l’autovelox anche per strade urbane di quartiere". Oggi dunque diventa molto più difficile impugnare le sanzioni per eccesso di velocità: "La questione si complica, anche se andrà valutato ogni caso specifico – conclude Bartolini –. Faremo degli incontri con il Comune per evitare nuove installazioni". Alessandro Pistolesi  

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