Armaroli e Firenze, legame indissolubile

Il gruppo di autorevoli cervelli in via Laura, la carriera accademica e gli anni in politica: il ritratto del docente che compie 80 anni

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Antonio

Patuelli

SSabato prossimo, 17 ottobre, Paolo Armaroli compie ottant’anni: non lo si immaginerebbe vedendolo, come lo conosco da mezzo secolo, sostanzialmente sempre identico, un ragazzone colto e molto facondo, romano di nascita, ma fiorentinissimo ormai da sempre.

Lo ricordo fin dal mio arrivo a Firenze, per gli studi universitari, nell’intervallo di pranzo in viale Don Minzoni, davanti all’Istituto Stensen, dove vivevo e dove lui incontrava quella che sarebbe diventata sua moglie, Gabriella. Quel ragazzone colto e facondo quasi miracolosamente riusciva ad essere contenuto in una piccola auto, la 500 Fiat dell’epoca, nella quale aspettava Gabriella. Ma Paolo era soprattutto presente in via Laura, nell’indimenticabile palazzo che conteneva e mischiava Giurisprudenza e Scienze Politiche con i tanti autorevolissimi cervelli che animavano le due facoltà. Paolo formava, con Armando Mannino, la coppia degli allora giovanissimi assistenti di Silvano Tosi, grande costituzionalista, docente di diritto parlamentare, collaboratore intenso, con dotti e semplici articoli, della Nazione e del Resto del Carlino, con soluzioni costituzionalmente preferibili anche ai problemi emergenti. L’arrivo del prof. Tosi a via Laura a Firenze o nel Transatlantico di Montecitorio a Roma era sempre un evento ed attirava dialoghi colti, originali e anche pieni di buonumore.

Io seguii anche i corsi di Silvano Tosi e ricordo gli insegnamenti che, in sua vece, venivano impartiti da Armaroli e Mannino.

Paolo ha una memoria portentosa per i precedenti di vita istituzionale e per i connessi aneddoti, spesso intellettualmente gustosi, di fatti e circostanze. Questa sua attitudine è cresciuta negli anni fino a farlo diventare una specie di “fuoco d’artificio” di spunti intellettuali sempre esposti senza cupezza.

Negli anni Paolo ha continuato la carriera accademica diventando professore ordinario di diritto pubblico comparato e di diritto parlamentare nell’Università di Genova, continuando sempre intensamente a frequentare il Cesare Alfieri e i suoi prestigiosi intellettuali. Progressivamente Paolo ha accentuato la sua vocazione giornalistica che parte sempre dalle conoscenze di diritto costituzionale e parlamentare, ma tende a sviluppare soprattutto le sue brillanti capacità intellettuali con spirito corrosivo, mai cattivo.

Su giornali, riviste e in televisione, è facile conoscere il pensiero di Armaroli che dedica la sua giornata in grande prevalenza alla lettura e alla scrittura.

Ha avuto anche un’esperienza politica alla Camera dei Deputati, nella sola tredicesima legislatura, fra il 1996 e il 2001, dove, soprattutto nella Commissione Affari Costituzionali, esplicitò tutto se stesso per conoscenze giuridiche e passione civile, frequentando anche personalità come Sergio Mattarella, costituzionalista illustre, ora Presidente della Repubblica. In quei cinque anni Armaroli ha presentato 113 progetti di legge e 623 atti di indirizzo e controllo, ha pronunciato un’infinità di interventi in Commissione e in Aula, con un attivismo vivacissimo dovuto al senso del dovere e alla possibilità di cercare di concretizzare in Parlamento quanto aveva sostenuto in una infinità di articoli e in diversi libri.

A Firenze Paolo lo si può incontrare anche coraggiosamente in bicicletta, scivolare nel traffico, ed è molto presente anche alle più qualificate attività intellettuali connesse alle sue passioni istituzionali e storiche.

L’augurio più sincero a questo giovane ottantenne è quello di continuare, continuare, continuare…

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