Antico Vinaio bersagliato dagli hater, Tommaso Mazzanti: "Perché tanto odio?"

Mister 'Bada come la fuma' non ne può più: "Insulti contro la mia famiglia, offese perché ho comprato casa. Quello che mi fa infuriare è che tutto questo accanimento viene soprattutto dai fiorentini"

Tommaso Mazzanti de l'Antico Vinaio (Foto Instagram)

Tommaso Mazzanti de l'Antico Vinaio (Foto Instagram)

Firenze, 22 luglio 2022 - Era il 1989 quando Daniele Mazzanti e Fedra Gani Galli aprirono il primo punto vendita a due passi da Palazzo Vecchio. Oggi l’Antico Vinaio ha 11 punti vendita che a settembre diventeranno 13 con le aperture a New York e Milano. Una case history di successo di una famiglia che ha saputo guardare in avanti restando legata alla tradizione fiorentina. "Noi siamo quelli che eravamo 33 anni fa e nel nostro lavoro ci mettiamo lo stesso entusiasmo, la stessa passione e lo stesso attaccamento che abbiamo nei confronti della nostra città. Per questo, ci sono rimasto così male. È una pugnalata al cuore vedere che quasi la totalità dei commenti/offese sono di fiorentini. Io che sono fiorentino doc, che ho il giglio e il David tatuati sulle spalle, vengo insultato da gente della mia terra. Qualcuno è anche amico di un amico, Firenze è piccola ci si conosce tutti".

Tommaso Mazzanti, mister "Bada come la fuma", non ne poteva davvero più. Lui che più che imprenditore si sente semplicemente un vinaio, da mesi è diventato vittima del popolo dei leoni da tastiera finendo al centro di commenti "che non sono critiche al lavoro, ben accette perché aiutano a migliorarsi, ma offese alla mia persona, alla mia famiglia etc". Quindi Tommaso Mazzanti, la seconda generazione alla guida dell'Antico Vinaio, nel 2012 miglior locale su Tripadvisor in Toscana, nel 2013 miglior street food toscano e quinto in Italia, nel 2014 il locale più recensito al mondo, ha deciso di replicare con un lungo video, di più di quattro minuti, dove fa sapere che lui i commenti in queste settimane li ha letti tutti, uno ad uno.

 

"A qualcuno non piacciono i miei denti, ad altri il mio cappellino. Altri ancora mi hanno augurato di non tornare più a Firenze, altri hanno offeso i miei cari. Sotto i miei profili social – spiega Mazzanti – e sotto gli altri dell'Antico Vinaio ci sono alcuni messaggi che sono al limite della querela, alcuni sono proprio cattivi. Insulti a un ragazzo di 30 anni che si alza la mattina per andare a lavorare e ha 13 negozi. Ho più di 200 famiglie che lavorano per me, 200 famiglie incredule davanti a tanta cattiveria". Il titolare dell'Antico Vinaio spiega poi che nessuno è obbligato a mangiare le sue schiacciate: "Se non vi piacciono, non importa. Ripeto: le critiche sono ben accette. Ma perché tanto odio? Sono circolate anche notizie false sulla mia azienda, tipo che avrei venduto tutto e che All'Antico Vinaio sarebbe diventato un franchising. Quello che mi fa infuriare è che tutto questo accanimento viene soprattutto dalla mia città", aggiunge.

Poi arriva il momento in cui parla anche delle frecciatine alla sua famiglia, in particolare le critiche che ha ricevuto per aver acquistato casa: "Ho pubblicato una foto. Dopo tanti anni di lavoro e 12 anni che convivo con mia moglie, ho comprato una casa. Sono stato insultato anche per questo". Il modello di business dell’Antico Vinaio è stato studiato persino in Bocconi e Mazzanti ha ricevuto un’allettante proposta da una realtà degli Emirati Arabi. "La loro offerta mi ha reso certamente orgoglioso, si trattava di ben quattro aperture in un mercato che trovo molto interessante, ma quando ho visto il progetto che avevano in mente ho deciso di fare marcia indietro. Il dna toscano non si tocca. Per questo, proprio non mi aspettavo tanta cattiveria dai miei conterranei".

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