REDAZIONE FIRENZE

All’ex Margheri Sorge il quartiere della terza età

San Giusto sarà il polo sociosanitario della città immerso nel verde e in sinergia con Torregalli.

All’ex Margheri Sorge il quartiere della terza età

Sarà il polo sociosanitario di Scandicci. Va avanti il piano attuativo dell’area ex Margheri. Un progetto ambizioso per realizzare un vero e proprio quartiere dedicato alla terza età, con una residenza sanitaria, e un centro diurno. "Nei giorni scorsi – ha detto il vicesindaco, Andrea Giorgi – è arrivato il sì dalla Conferenza paesaggistica regionale, per il progetto di realizzazione del nuovo polo socio-sanitario a San Giusto. Stiamo lavorando con Asl per collocarci funzioni sanitarie di cure intermedie in collaborazione con l’Ospedale Torregalli. Inoltre il Quartiere beneficerà di un grande parco pubblico di 30mila metri quadri., nuovi parcheggi e piste ciclabili". Il progetto per il comune è sicuramente d’interesse, visto che in città c’è una sola Rsa e neanche un centro diurno per la terza età. In quel terreno doveva nascere un centro bricolage Leroy Merlin, ma il progetto è stato bloccato tre anni fa dopo il no di Palazzo Vecchio e mille proteste dei residenti. L’idea è realizzare a cavallo tra la Torregalli e la tramvia, una Rsa da 160 posti con annesso centro diurno anziani da 40 posti. A questo si aggiunge un centro di diagnostica con una superficie di 12mila metri quadri complessivi, 37mila tra verde pubblico e parcheggi (un parco che si collega al vicino spazio verde in progetto nel piano di recupero dei Lupi diToscana), e 6mila di residenziale, piazzato a cavallo del viale Moro. A Scandicci ci sono circa 700 anziani non autosufficienti, conosciuti ai servizi sociali. Di questi più o meno 200 sono inseriti in residenze sanitarie assistite. Il problema però è che solo 42 sono ricoverati in strutture cittadine nella Rsa di via Vivaldi. Gli altri sono sistemati per lo più fuori comune con notevoli problemi a carico delle famiglie che devono spostarsi ogni giorno per stare con loro e per le esigenze minime. Fuori dalle strutture, 27 anziani non autosufficienti frequentano centri diurni (con attività sanitaria) anche questi lontano dal territorio comunale. Si tratta per lo più di pazienti affetti da demenza senile o Alzheimer; a Scandicci non ci sono centri adeguati alla gestione di queste patologie. Quasi 150 anziani infine si affidano alle badanti per la gestione della vita quotidiana. Sono numeri importanti che danno in tutta la sua problematicità il quadro della situazione per quanto riguarda la terza età sul territorio. Oltre alla Rsa pubblica ce ne sono altre due private, ma evidentemente una città da 50mila abitanti ha bisogno di un’offerta differenziata e più importante spalmata sul territorio.

Fabrizio Morviducci