Blitz contro estremisti di destra. Volevano far saltare una moschea

Operazione delle Questure di Firenze e Siena, perquisizioni in case e uffici. Dodici indagati. Sono intervenuti anche gli artificieri

Una delle armi sequestrate durante le perquisizioni (foto Paolo Lazzeroni)

Una delle armi sequestrate durante le perquisizioni (foto Paolo Lazzeroni)

Siena, 12 novembre 2019 - Maxi operazione della Polizia di Stato di Firenze e Siena, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia presso il tribunale di Firenze, nei confronti di dodici soggetti appartenenti agli ambienti dell’estremismo di destra, indagati per detenzione abusiva di armi correlata alla costituzione di un’associazione eversiva.

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 Dall’alba, gli agenti della Digos delle Questure di Firenze e Siena, coordinati dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione - Ucigos, hanno eseguito numerose perquisizioni ain bitazioni, capannoni e uffici nella provincia di Siena.

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Estremisti di destra indagati, il sindaco di Sovicille: "Episodi preoccupanti"

Le persone coinvolte avrebbero inneggiato all'odio razziale e al fascismo. Gli indagati sarebbero persone di una certa età, senza precedenti. E c'era la moschea di Colle Val D'Elsa nel mirino degli estremisti. L'intenzione di farla saltare con una condotta del gas emerge dalle intercettazioni. L'azione di "fa salta'" la moschea non venne portata a termine perché il 60enne di Siena, nostalgico delle SS, al centro dell'inchiesta, sarebbe stato contattato dalla polizia che aveva notato strani movimenti vicino all'edificio: "Noi, come ci si move, noi siamo no guardati a vista... di piu'!", si lamentavano gli indagati.

Da quanto appreso le indagini sarebbero partite da alcuni conversazioni intercettate dagli investigatori della Digos di Firenze e Siena sui social, proseguendo poi con accertamenti anche di altro tipo. In base sempre a quanto emerso gli indagati avrebbero avuto nella loro disponibilità armi sebbene legittimamente possedute. Notevole la quantità di materiale sequestrato che dovrà essere ora attentamente analizzato. Nelle perquisizioni sono intervenuti anche gli artificieri: secondo le prime informazioni sarebbe stato trovato esplosivo in una dei luoghi visitati dagli investigatori della polizia. Sempre da quanto appreso le perquisizioni hanno riguardato case, uffici e magazzini nei comuni di Sovicille e Poggibonsi e nel centro di Siena.

C'e' la moglie del nostalgico delle SS da cui è partita l'inchiesta della polizia di Firenze e Siena fra i dodici indagati dalla Dda. Sul profilo social della donna, 52 anni, sono state pubblicate foto del marito davanti alla tomba di Mussolini a Predappio. Indagato e perquisito anche il figlio 22enne della coppia. I tre risiedono in provincia di Siena.

Sono stati sequestrati esplosivi e residuati bellici nel Senese, durante le perquisizioni. "Se devo tirare una pistolettata non mi faccio problemi.. la destra estrema è una filosofia di vita", diceva, nelle conversazioni intercettate, il 60enne nostalgico delle SS al centro dell'inchiesta. Secondo gli investigatori, l'uomo aveva l'abitudine di recuperare esplosivo da ordigni inesplosi ritrovati. I membri del partito 'Mis-Movimento idea sociale', di cui l'uomo si diceva segretario, si chiamavano fra loro "camerati" e dai colloqui emerge che avevano idea di costituire una "struttura qualificata pronta per ogni evenienza": una sorta di "guardia nazionale repubblicana" chiamata a intervenire "arma alla mano, senza chiamare le forze dell'ordine e fare giustizia sommaria".

"Al momento non abbiamo riscontri di correlazioni con formazioni politiche di estrema destra già esistenti". Così il procuratore capo di Firenze e della Dda Giuseppe Creazzo. "La perquisizione - ha aggiunto Creazzo - è il primo atto di un'inchiesta da sviluppare".