SIMONE CIONI
Sport

Matteo Lovato, l’uomo di esperienza: "Posso essere una guida per i giovani"

Il 25enne di Monselice ha sposato con convinzione il progetto azzurro ed è ottimista. "L’esordio? Daremo tutto, sono fiducioso" .

Matteo Lovato, 25 anni

Matteo Lovato, 25 anni

di Simone Cioni

EMPOLI

Matteo Lovato è pronto a mettere a disposizione dell’Empoli la propria esperienza. "Ci tengo a provare ad essere una guida verso i più giovani, però dimostrandolo sul campo perché secondo me l’esempio non lo da l’esperienza, ma l’atteggiamento di tutti i giorni – ammette l’ex Salernitana –. Appena arrivato ho parlato col mister per capire quali fossero i suoi concetti e i suoi fondamentali e su questo ho trovato molta compatibilità, è un allenatore a cui piace giocare e ci tiene molto anche alla fase difensiva, penso che ci possiamo togliere delle belle soddisfazioni, ma dobbiamo partire dal presupposto che bisogna creare un bel gruppo di lavoro e su questo i ragazzi sono fantastici, mi hanno aiutato ad inserirmi, mi sembra di conoscerli tutti da un pezzo nonostante sia qui da pochi giorni". Il 25enne di Monselice (Padova) ha sposato con convinzione il progetto azzurro.

"La trattativa è nata un paio di settimane fa e subito ho preso in considerazione il trasferimento qui – confessa –, stavo parlando con il Sassuolo per capire quanto fosse fattibile un ritorno lì, però appena ho visto che i tempi si allungavano e la società ha virato su altri profili, io non ci ho pensato due volte perché fra le altre opzioni che avevo Empoli è sempre stata al primo posto". Impiegato come uno dei due centrali in una difesa a quattro o in tutte e tre le posizioni di uno schieramento a tre, Lovato si presenta come un vero e proprio jolly difensivo. "In questi anni ho giocato con allenatori dallo stile di gioco completamente diverso e sono quindi più aperto a cambiare modulo o idea di gioco – spiega –. Soprattutto, però, da parte mia c’è la più completa disponibilità verso il gruppo e verso l’allenatore. Quello che fa progredire una squadra è il lavoro e l’unione d’intenti. La vittoria del campionato dell’anno scorso col Sassuolo è stata chiaramente agevolata dalla rosa che avevamo, però il valore aggiunto è stata la forza del gruppo, l’aver creato certe connessioni anche fuori dal campo che poi ci hanno portato ad aiutare il compagno nelle difficoltà in partita. Ma da questo punto di vista qui ho trovato un gruppo già molto affiatato, siamo quindi a metà dell’opera, c’è solo da incrementare, migliorarci e non aver paura delle sfide". Da vincitore dell’ultima edizione Lovato fa poi le carte al campionato cadetto.

"Ci saranno molte difficoltà – conclude –, come squadra dovremmo essere bravi a superarle, ma senza mai perdere di vista la coesione del gruppo. L’esordio col Padova? Personalmente mi sento bene perché ho fatto tutto il ritiro pur sapendo che dovevo andar via, per rispetto della società e soprattutto dello staff, ma anche per me stesso. So che daremo il cento per cento e sono fiducioso. Un rimpianto? Non aver potuto sfidare Hummels, ci siamo trovati in periodi diversi in Serie A, perché è sempre stato il giocatore a cui mi sono ispirato".

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