L’Empoli porta a casa un punticino. Il Castellani è vestito a festa. Ma sono poche le emozioni. E il Var annulla un gol a Gyasi

Il Frosinone parte meglio ed è più frizzante, poi nella ripresa si chiude in difesa e si accontenta del pareggio. Gli azzurri concedono poco ma non hanno le forze per prendersi i tre punti. Ora gli ultimi 270 minuti di fuoco.

Il Castellani è vestito a festa. Ma sono poche le emozioni. E il Var annulla un gol a Gyasi

Il Castellani è vestito a festa. Ma sono poche le emozioni. E il Var annulla un gol a Gyasi

di Simone Cioni

Oltre mille bambini della “Scuola del Tifo“, che hanno sfilato prima del fischio d’inizio ed un Castellani-Computer Gross Arena vestito a festa erano la cornice perfetta per una partita dal peso specifico di questo Empoli-Frosinone. Alla fine, però, a vincere è stata probabilmente la paura e in un pomeriggio ’estivo’ più di uno degli oltre 13mila spettatori si è forse pentito di non essere andato al mare. Lo spettacolo in campo, infatti, non è certo stato esaltante, con nessuna delle due squadre che ha mai realmente dato l’impressione di poter vincere. Un match che ha vissuto di molti duelli, qualche fiammata e tanti errori tecnici. L’Empoli non approccia benissimo la sfida, il Frosinone appare più frizzante e reattivo (in un paio di situazioni la difesa dell’Empoli rischia anche di farsi male da sola). A metà primo tempo, però, sono proprio gli azzurri a trovare il gol con Gyasi, lesto a ribadire in rete una corta respinta di Cerofolini sulla conclusione dal limite di Grassi. Una rete che avrebbe potuto cambiare il pomeriggio della squadra di Nicola e, per tanto, ampiamente e giustamente festeggiata, almeno fino al braccio alzato di Doveri, che annulla tutto per fuorigioco dell’ex Spezia, su segnalazione del Var. L’episodio sembra scuotere Cambiaghi e compagni, che per qualche minuto danno l’impressione di poter cambiare inerzia al match, ma è solo un fuoco di paglia. Lo si vede soprattutto nella ripresa quando il Frosinone abbassa decisamente il proprio baricentro, cercando soprattutto di fare densità in mezzo e non concedere la profondità agli avanti azzurri. Le idee scarseggiano, la palla viaggia troppo lentamente e alla fine l’Empoli è costretto a lanciare per le punte, che su questo tipo di palloni sono però in netta difficoltà contro gli attenti difensori del Frosinone.

Nicola, che ha rilanciato dal primo minuto Ismajli al centro della difesa dopo il lungo stop, prova a cambiare qualcosa inserendo Maleh per Grassi (l’unica vera sorpresa iniziale è l’utilizzo di Marin al suo fianco) e Zurkowski per Fazzini. Di sicuro cresce l’aggressività e l’attitudine ad arrivare prima sulle seconde palle, ma la fluidità della manovra non migliora. Poche verticalizzazioni, pochi cross e pochi movimenti decisi all’interno dell’area di rigore. Così ci si affida alle azioni personali e proprio da una di Zurkowski nasce l’occasione più ghiotta della ripresa con Caputo, subentrato a Niang, che centra il palo in girata. L’attaccante viene però pescato in fuorigioco (in caso di gol sarebbe stata comunque una posizione da valutare). Alla fine l’Empoli ha concesso pochissimo, l’unica parata di Caprile è stata al 43’ su un destro a giro di Cheddira dal limite, ma ha anche mostrato di avere poche soluzioni per far sua l’intera posta in palio. Soprattutto contro squadre che non concedono spazi. Senza Cerri là davanti un certo tipo di gioco diventa inutile, Niang non ha le caratteristiche del compagno, quindi qualcosa Nicola si dovrà inventare per trovare quei punti che ancora mancano nelle ultime tre partite. Almeno una vittoria servirà.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su