Empoli, adesso serve la scossa. Un reparto offensivo più concreto. Nicola e le scelte delle prossime sfide. Ecco i pro e i contro di ogni attaccante

Niang è il giocatore che ha avuto più fiducia in questo periodo: è arrivato a gennaio e dopo 3 gol si è fermato. Caputo ha una gran voglia di tornare protagonista. Cambiaghi, benché irrinunciabile, non ha ancora segnato.

Un reparto offensivo più concreto. Nicola e le scelte delle prossime sfide. Ecco i pro e i contro di ogni attaccante

Un reparto offensivo più concreto. Nicola e le scelte delle prossime sfide. Ecco i pro e i contro di ogni attaccante

di Ilaria Masini

EMPOLI

Ora serve la scossa perché così far male agli avversi diventa dura. Davide Nicola dovrà fare una riflessione in vista dell’Inter e delle sfide successive, da qui alla fine della stagione per dare concretezza al reparto offensivo, con pro e contro da valutare su ogni elemento in rosa. Niang è l’uomo che ha avuto più fiducia in questo periodo. È arrivato a gennaio e dopo 3 gol, tutti su rigore con Salernitana, Fiorentina e Sassuolo, si è fermato. Il paradosso è che è stato decisivo quando è entrato in corsa, ma non da titolare. Fino ad ora è stato impiegato in 6 gare, due delle quali nell’undici iniziale con il Milan (76’) e il Bologna (75’), gara in cui spicca un’occasione sprecata che poteva pure cambiare il corso della partita.

Cosa accadrà alla ripresa? Sarà lui l’uomo anti-Inter? Le valutazioni sono in corso, anche perché gli altri scalpitano. Caputo ha una gran voglia di tornare protagonista e proprio a "La Nazione" ha raccontato che sta bene e che vuole rilanciarsi da qui alla fine per aiutare la squadra. Fino ad ora conta 16 presenze e 3 gol ed è stato utilizzato molto nella prima parte della stagione, quasi sempre dall’inizio, fino all’11 dicembre con il Lecce. Poi per problemi fisici (prima al polpaccio e poi alla caviglia), non ha potuto dare il proprio apporto. Contro il Bologna, nell’ultima uscita, è stato in campo per 15 minuti e ora non vuole fermarsi. Nicola dal suo arrivo aveva dato subito fiducia a Cerri che ha collezionato 8 presenze e nessun gol. Dal Monza al Sassuolo per 6 volte è stato titolare con un minutaggio dai 45 ai 69 minuti, ma nelle ultime tre uscite ha collezionato appena 23’ complessivi fra Cagliari, Milan e Bologna.

Più marginali sono rimasti Mattia Destro che ha 12 presenze (ma solo 2 dall’inizio) per un totale di 280 minuti. Con il Cagliari è stato titolare a sorpresa, ma subito dopo ha avuto appena 14’ a disposizione con il Milan ed è stato in panchina contro il Bologna. Contagocce anche per Stiven Sphendi, classe 2003, che non vede il campo dal 21 gennaio. Per lui in stagione 11 presenze e 393 minuti. Uno dei "misteri" della stagione è Cambiaghi, un irrinunciabile per ogni allenatore con un altissimo rendimento a livello di prestazioni ma nessun gol. Infine Cancellieri, un’altra pedina fondamentale che potrebbe dare più concretezza al reparto. Per lui 27 presenze e 2 gol (con Genoa e Salernitana) e le qualità giuste per dare un grande contributo. Era assente con il Bologna e ora è pronto a tornare, forse subentrando dalla panchina.

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