Violenza sulle donne. Alla stazione ferroviaria apre la stanza d’ascolto per denunciare abusi

Inaugurato lo spazio a Castelfiorentino. Falorni: "Abbiamo un’arma in più". Il comandante dei carabinieri: "I casi aumentano ma anche le segnalazioni"

Violenza sulle donne. Alla stazione ferroviaria apre la stanza d’ascolto per denunciare  abusi

Violenza sulle donne. Alla stazione ferroviaria apre la stanza d’ascolto per denunciare abusi

Castelfiorentino, 24 maggio 2024 – La mappa tocca tutta l’Italia e ora, dopo Empoli, anche Castelfiorentino ha la sua stanza. E’ la numero 262 ed è stata inaugurata ieri. Sul divano c’è un peluche. Un ambiente accogliente, intimo, riservato. Non mancano fiori e pareti colorate. "Un luogo che è motivo di orgoglio, se non fosse che chi varca questa soglia, è una donna in difficoltà". Lo spazio fa parte del progetto "Una stanza tutta per sé" promosso da Soroptimist International Club Valdarno Inferiore presieduto da Alessandra Neri. Quando denunciare una violenza diventa complicato, ecco che si creano le condizioni, in un ambiente protetto dove non squillano i telefoni, non c’è frenesia, non si incontrano altre persone come spesso avviene in caserma.

L’iniziativa ha preso forma alla stazione ferroviaria, dove il Centro Aiuto Donna Lilith delle Pubbliche Assistenze ha donato i locali del magazzino. Un luogo ad uso esclusivo dei Carabinieri, ora destinato all’ascolto delle donne che hanno subito abusi e violenze. Le chiavi sono state consegnate al maresciallo di Castelfiorentino Emanuele Massimiani. "Il fenomeno della violenza di genere continua ad esistere e l’unica risposta che possiamo dare è fare rete - ha detto la presidente nazionale Soroptimist Adriana Macchi - Inauguriamo un modello ideale, che sarà da esempio e che auspichiamo possa essere esportato in altre stazioni, dove spesso ci sono luoghi dismessi da riqualificare e dove potrebbero trovare casa presidi di aiuto e di legalità". "Il femmincidio - ha ricordato il sindaco Alessio Falorni - è una delle espressioni più eclatanti, ma la violenza c’è ed è ovunque, è annidata nelle case, nessuna comunità ne è indenne. Ora abbiamo un’arma in più a tutela delle donne del territorio". "Una sfida nella sfida - per la presidente delle Pubbliche Assistenze, Eleonora Gallerini - Non è facile gestire un Centro antiviolenza in una stazione ferroviaria. La struttura è bersagliata dagli atti vandalici. Ma noi ci siamo e lavoriamo tutti i giorni per affrontare i casi che si presentano".

All’inaugurazione, anche alcuni studenti dell’istituto Enriques. "I ragazzi sono il futuro - ha commentato la dirigente Barbara degl’Innocenti - Bisogna formare cittadini consapevoli che possano aiutare l’altro di fronte alla violenza. La consapevolezza aiuta a crescere". "Grazie alla rete costruita - ha dichiarato Daniele Riva, tenente colonnello della Compagnia dei Carabinieri di Empoli - il fenomeno sta emergendo sempre più. I numeri aumentano perché abbiamo creato le condizioni per portare a galla le casistiche. Ma la violenza sarà contrastata solo grazie ai giovani di oggi, la linfa futura: hanno una grande responsabilità".

Ylenia Cecchetti