Questa intelligenza artificiale. E’ un pericolo o un progresso?

Offre strumenti che supportano le attività umane, ma pone grandi interrogativi sui suoi rischi. CLASSE 2^E SECONDARIA DI PRIMO GRADO VANGHETTI DI EMPOLI .

Questa intelligenza artificiale. E’ un pericolo o un progresso?

Questa intelligenza artificiale. E’ un pericolo o un progresso?

"Con rapidi avanzamenti di intelligenza artificiale, il modo in cui interagisci rivoluziona i settori come medicina, finanza e trasporti. Scopriremo il potenziale e le sfide di questa invenzione". Questa introduzione è stata creata proprio da "ChatGpt", un programma di intelligenza artificiale che può fornire risposte alle nostre domande. Ne esistono altri tipi che, data una descrizione, possono creare immagini o video e altre che addirittura possono guidare auto. L’intelligenza artificiale è già applicata in diversi campi della vita umana: dal riconoscimento vocale di Siri, agli agenti virtuali che per varie aziende private e pubbliche rispondono alle domande frequenti (Faq), ai motori di raccomandazione che utilizzando i dati del comportamento d’acquisto degli utenti aiutano a sviluppare strategie di marketing…

Non solo. E’ anche usata per diagnosticare malattie prima che si manifestino, migliorando così le possibilità di intervenire precocemente. Può automatizzare le lunghe procedure per la contabilità, in agricoltura può fornire suggerimenti per migliorare la resa dei campi limitando l’impiego di prodotti chimici, nella produzione industriale può aiutare a identificare eventuali problemi nelle catene di montaggio e a prevenire guasti o interruzioni. Senza considerare che le attività più pericolose possono essere demandate ai robot e che nuovi posti di lavoro potranno emergere grazie alla crescita delle industrie dell’intelligenza artificiale.

I vantaggi che l’intelligenza artificiale offre sono sotto i nostri occhi: app, piattaforme e motori di ricerca che possono aiutare a risparmiare tempo e denaro. Ma quali rischi può avere e potrà portare in futuro? Sostituirà il lavoro umano? La risposta è, in parte, affermativa. A metterlo nero su bianco è uno studio del Parlamento europeo che calcola che il 14% dei posti di lavoro nei paesi dell’Ocse sono automatizzabili, mentre un altro 32% avrà cambiamenti profondi. La nuova generazione di strumenti di intelligenza artificiale mette in discussione sia i lavori d’ufficio che nella produzione.

A ciò si aggiunge la dipendenza dalla tecnologia, la necessità di manutenzione, di aggiornamenti e di investimenti da parte delle aziende, oltre alla preoccupazione per la privacy e la sicurezza. Come sempre davanti a una rivoluzione c’è chi pensa che il cambiamento sia un pericolo per l’umanità e anche noi crediamo che se gli scienziati non seguiranno principi etici l’intelligenza artificiale potrà diventare dannosa, ma abbiamo anche fiducia che, con le giuste regole, porti un progresso nella vita umana.