Cinque mesi dall’alluvione. Ancora tanti i punti critici

Gli agricoltori stimano una perdita superiore al 35%. Si attendono gli indennizzi

La stima esatta dei danni dovrebbe essere quantificata nei dettagli e resa nota entro i primi quindici giorni del mese. Per quel che riguarda le colture, a cinque mesi esatti dall’alluvione dello scorso 2 novembre, si parla già di una perdita del raccolto superiore al 35% rispetto a quello del medesimo periodo relativo all’anno precedente: su queste basi ci sarebbero quindi le premesse per far sì che possa prefigurarsi a tutti gli effetti lo stato di calamità naturale. E i Comuni messi più a dura prova dagli eventi atmosferici dello scorso novembre sono stati Cerreto Guidi, Vinci, Capraia e Limite e Montelupo. Queste le ultime rilevazioni comunicate da Coldiretti, per quanto riguarda l’Empolese Valdelsa.

L’associazione di categoria ha inoltre fatto sapere di essere da tempo al lavoro in sinergia con la Regione e il Consorzio di bonifica: da un lato saranno indennizzati gli agricoltori che hanno visto maggiormente danneggiate le proprie aziende e i propri terreni, dall’altra si sta cercando di individuare i punti più critici della morfologia delle varie aree e di intervenire ulteriormente in futuro tramite la realizzazione di bacini di contenimento volti a regimare in maniera più efficace le acque. Non è un caso che, sempre secondo quanto comunicato da Coldiretti, le realtà comunali più colpite dagli effetti del violento nubifragio dello scorso autunno siano state in primis quelle più vicine ai corsi d’acqua. C’è però un altro fronte ancora aperto, ovvero quello legato ai danni recati dall’alluvione alle abitazioni, agli edifici pubblici e al resto del territorio in generale. Anche sotto questo profilo, il computo preciso sarà completato e ufficializzato a breve. Ci sono già, se non altro, i primi riscontri relativi agli interventi di somma urgenza affidati dalle amministrazioni dei vari Comuni: pochi giorni fa il sindaco di Vinci Giuseppe Torchia aveva ad esempio ricordato come per ripristinare il quadro pre-alluvione e mettere definitivamente in sicurezza il territorio comunale servissero 1,2 milioni di euro complessivi.

Il Comune ha speso poco meno di mezzo milione di euro per rimuovere gli effetti delle frane e garantire nuovamente la viabilità in via Sant’Amato, via Carmignanese e via San Lorenzo, riconoscendo l’importo come debito fuori bilancio. Il primo cittadino aveva poi innescato una polemica a distanza con il candidato sindaco del centrodestra Alessandro Scipioni, dopo aver sollecitato il governo a trasferire le risorse rimanenti per completare il resto delle operazioni. Un situazione ancora in divenire, insomma: sono passati centocinquantadue giorni dall’alluvione, ma non tutte le ferite appaiono rimarginate. E qualche cicatrice promette di restare visibile a lungo.

G.F.