Castelfiorentino (Firenze), 31 gennaio 2020 - Una via di mezzo tra un concerto e uno spettacolo. Al centro, spunti di riflessioni, emozioni e tanta allegria. Sabato sera, primo febbraio il Teatro del Popolo ospiterà Lorenzo Baglioni e il suo «Bella prof!». Si comincia alle 21. «Il punto di partenza dello spettacolo è uno: grazie alla tecnologia, il mondo cambia e la didattica non può restare ancorata agli schemi del passato. La scuola italiana deve essere al passo coi tempi e il mondo».
Baglioni, laurea in matematica e anni di insegnamento nel curriculum, ha le idee chiare e non teme di esporle, tant’è che delle sue convinzioni, condite da sorrisi e ironia al bisogno, ne ha fatto uno spettacolo che lo porterà per la prima volta a Castelfiorentino. «Una prima volta che spero sia una grande festa», l'auspicio dell'artista.
Cosa deve aspettarsi il pubblico castellano?
«Un riallestimento teatrale più acustico e intimo rispetto allo spettacolo già proposto che prende spunto da due mondi: la tecnologia e la didattica».
Ma «Bella Prof!» è più musica o parole?
«La struttura è musicale. Inizia con un 50 e 50 ma, alla fine, le note prendono il sopravvento. E’un concerto atipico, ecco, perché si parla molto. Un quasi one man show. E sottolineo quasi: con il pianista, giochiamo, interagiamo. E interagisco anche con il pubblico. Mi piace portare in scena pure i monologhi: amo mantenere la competenza teatrale, io vengo da lì».
Il pianista è Damiano Sardi.
«Da musicista, mi accompagna da sempre tant’è che è presente in tanti video: il pubblico lo riconosce subito. Saranno proposti stornelli già usciti sul web, le canzoni del disco ‘Bella, Prof!’ ma anche gli ultimi brani come ‘Secchione is the new figo’».
E qual è il suo momento preferito?
«Oggi, anzi da un po’ a dire il vero, mi piace ‘L’arome secco sè’,un brano sulla dislessia: è un colore nuovo, più emozionante. Racconta l’amore per un ragazzo dislessico, coinvolge».
Insomma, questo è uno spettacolo che riassume le sue attitudini...
«Direi di sì. Ho la possibilità di fare ciò che mi piace, presentatore, cantante, attore. E’ un mondo in cui mi sento a mio agio. Stare con il pubblico a teatro, ridere insieme, essere lì. Il live è magico, perciò consiglio a tutti di superare la pigrizia, e lo dico da pigro, di uscire di casa e andare a teatro. E vale per il mio spettacolo come per quello di altri».
Samanta Panelli