Inflazione in aumento in Toscana: +9%. Stangata di 320 euro a famiglia solo per la spesa

Dall'olio di semi al burro fino alle pere. Ecco i prodotti che hanno subito maggiori rincari

Firenze, 22 luglio 2022 - Sale ancora l'inflazione in Toscana, con le famiglie sempre più in difficoltà ad affrontare i rincari generalizzati dei prezzi al consumo. Secondo Coldiretti, solo per fare la spesa, i toscani dovranno spendere 50 milioni di euro in più nel 2022, pari a circa 320 euro a famiglia. Se infatti l'inflazione generale si attesta al +7,8% a giugno 2022 su giugno 2021, quella specifica sui prodotti alimentari segna il +9%.

La fiammata inflazionistica più alta su pasta, latte, burro e sui prodotti alimentari in generale si registra ad Arezzo (+10,9%), subito dopo ci sono Grosseto (+10,7%) e Firenze (9,9%). A spingere l’inflazione, la cui corsa è condizionata dagli effetti della guerra in Ucraina, fa presente Coldiretti Toscana, ora si è aggiunta anche la riduzione dei raccolti a causa la siccità che hanno scatenato aumenti che vanno dal +11,7% della verdura al +10,8% per la frutta segnata da pezzature più piccole per la mancanza di acqua.

La classifica dei rincari

In cima alla classifica dei rincari a giugno, confrontati con i prezzi di giugno dello scorso anno, ci sono gli oli di semi, soprattutto quello di girasole (+69%) che risentono del conflitto in Ucraina che è uno dei principali produttori e ha dovuto interrompere le spedizioni a causa della guerra,. Quindi il burro (+28%) e la pasta (23%) seguita dalla farina (+21%). Rincari a doppie cifre anche per pomodori (+19%) e pesche (+19%) con la siccità che sta colpendo duramente le coltivazioni con cali stimati in Toscana tra il 20% ed il 50% tra minori rese e prodotti danneggiati. A seguire la margarina (+17%), le pere (+17%) e la carne di pollo (+15,1%). 

“La stangata sui prezzi pesa sul carrello della spesa alimentare dei toscani per 320 euro in più a famiglia molte delle quali sono sempre più costrette a tagliare gli acquisti mentre nei campi i compensi per i raccolti decimati da rincari, caldo e siccità sono sotto i costi di produzione in forte aumento, costringendo molte imprese agricole a lavorare in perdita ed in condizioni di grandissima incertezza”, commenta Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana. “Occorre lavorare da subito – prosegue Filippi - agli accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni. Nell’immediato bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi rapidi per salvare aziende, stalle e famiglie”.