"Moderati a rischio di mediocrità. Cattolici, siate liberi ma più uniti"

Intervista al vescovo emerito di Prato Gastone Simoni, ambasciatore della Dottrina sociale della Chiesa

Gastone Simoni, vescovo emerito di Prato

Gastone Simoni, vescovo emerito di Prato

Firenze, 18 ottobre 2021 - Gastone Simoni, vescovo emerito di Prato, ambasciatore della Dottrina sociale della Chiesa, simbolo dell’impegno dei cattolici in politica per il bene comune, nel 2006 scrisse il libro-manifesto "Liberi, ma non dispersi". Adesso quel titolo lo potrebbe cambiare così: "Liberi, ma il più uniti possibile" dice dopo il voto amministrativo che ha ridato voce ai moderati e dopo le manifestazioni degli estremismi intolleranti nelle piazze.

Simoni, 84 anni, la mente lucida volta alla terra e al Cielo, ha l’orizzonte puntato sul Centro, alla ricerca se non di una una casa comune dei cattolici in politica almeno di una causa comune per condividere gli obiettivi anche trasversalmente. E ripete spesso, pensando ai cattolici nell’agorà e invitando alla preghiera, le parole di un antico e grande padre della Chiesa, San Giovanni Crisostomo: "L’uomo che prega ha le mani sul timone della storia". Simoni non è un nostalgico dello scudocrociato, ma ha la forza delle idee che gli permettono di guardare oltre. "Non c’è più da sognare formazioni politiche come la Dc o i Popolari, ma auspico che i cattolici dispersi e spaesati cerchino sul serio di uscire dalla frammentazione nella più grande misura possibile. Non esiste il dogma dell’unità politica a tutti i costi ma nemmeno quello della divisione a tutti i costi".  

Vescovo, si torna a parlare di forze di Centro. "La tenuta dei partiti di Centro cosiddetti moderati – più o meno moderati – è un fatto positivo sul piano etico-politico: mi pare sconfitta (anche se non annullata) la propaganda estremista, a cominciare da quella talvolta becera della destra. I partiti moderati però danno l’idea non solo di essere civili e seri negli obiettivi e nei metodi, ma anche da una parte mediocri e dall’altra almeno conniventi di un certo estremismo “radicale”".  

Non proprio complimenti, si spieghi. "Mediocri e non coraggiosi nel progettare e nell’operare per una più decisa trasformazione sociale a favore della povera gente ancora troppo numerosa tra noi e soprattutto nel mondo, a favore sia della pace e del “possibile” disarmo anzitutto nucleare e insieme a favore di un più deciso impegno per l’ambiente. All’opposto sono troppo conniventi e anzi più o meno partecipi anch’essi di precise derive estreme nella cosiddetta “politica dei diritti” che di fatto diventa spesso bocciatura della vita nascente, indebolimento della famiglia, crisi della formazione morale e intellettuale, liberismo individualista adoratore del dio benessere assoluto e di una libertà troppo libertaria".  

Diritti fino a un certo punto, quindi? "Una seria “politica dei diritti” dovrebbe vigilare, ma non umiliare l’indirizzo politico che intende incoraggiare il senso del dovere e della coesione sociale insieme alla liberazione dalla miseria, dall’ingiustizia e dalla dittatura d’ogni colore".  

C’è fermento nel mondo cattolico impegnato in politica? "Ritengo che ci sia fermento e un movimento positivo tra i cattolici più consapevoli e sensibili ai problemi della società in Italia, sebbene non nella misura che sarebbe necessaria per muovere la coscienza a livello popolare. Ma ci sono minoranze attive qua e là nelle regioni".  

Nostalgia emergente per il pa ssato popolare e democristiano? "Solo in parte, semmai. Oggi è necessaria una rinnovata passione cristiana per il bene del mondo ma con iniziative inedite e il più possibile aggiornate. Si sa che ci sono piccoli e piccolissimi residui della Dc che non voglio affatto denigrare ma che mi sembrano inutili intralci se si illudono di essere loro a guidare l’auspicabile ripresa di impegno corale di ispirazione cristiana. Sono noti inoltre il Partito della famiglia e Demos, molto legato alla comunità romana di S.Egidio e su posizioni attualmente di alleanza col Pd".  

Iniziative in campo? "Mi permetto di segnalare la nascita in estate di “Insieme” che si pone al servizio di una linea di complessiva ispirazione cristiana coerente con l’intera dottrina sociale cattolica. Il suo manifesto fondativo contiene e illustra un progetto di ‘trasformazione globale’ dovuto soprattutto al professor Stefano Zamagni: un partito solo in germe con una certa presenza di qualità diffusa in ogni regione italiana. Saranno capaci questi gruppi di dar vita a più larga compagine di piena ispirazione cristiana con fondamenti solidi e capace di suscitare e mantenere vive autentiche speranze non effimere?".