L’usura cresce insieme alla povertà. Piano per sostenere chi è a rischio

Toscana, progetto da 120 milioni. Presentata un’analisi regionale

Un sequestro di contanti da parte dei carabinieri

Un sequestro di contanti da parte dei carabinieri

Firenze, 16 ottobre 2018 - Cresce la povertà in Toscana e, con questa, il rischio di sovra-indebitamento e di usura. Lo racconta uno studio curato dall’Irpet per conto della commissione regionale Sviluppo economico, presentato ieri nei locali del Consiglio regionale della Toscana, a Firenze. L’analisi parte dal contesto economico, che ha visto il reddito pro capite medio scendere dai 20.500 euro del 2008 ai 18.700 del 2017 (al 31 dicembre) e, in parallelo, il rischio di povertà salire dal 15,2% al 20,8%, coinvolgendo 180mila persone in più. Gli indicatori testimoniano anche che lo stato di “deprivazione materiale” che nel 2008 riguardava il 3,9% della popolazione, a fine 2017 interessava il 6,8% dei toscani. Si tratta di una definizione tecnica per indicare chi vive almeno tre sintomi di disagio su nove presi a parametro, per esempio non potersi permettere le ferie, non riuscire ad avere l’auto, essere in arretrato con le bollette o non riscaldare la casa quanto necessario. In aumento, infine, il tasso di povertà assoluta, passato dal 2 al 3,8%: se nel 2008 riguardava 120mila individui, a fine 2017 erano 190mila. A subire maggiormente le conseguenze della crisi, spiegano i ricercatori Irpet, sono i giovani e i disoccupati: nel secondo caso, fra l’altro, il loro numero è aumentato di 66mila unità, raggiungendo quota 148mila a fine 2017.

Se poi a questa cifra si somma chi non ha lavoro, pur non risultando formalmente disoccupato, si arriva a quota 278mila persone (+97mila rispetto al 2018). Le uniche categorie per le quali l’incidenza della povertà non è aumentata sono gli over-65 e i pensionati. «Il fenomeno – ha spiegato il ricercatore Leonardo Ghezzi, che ha curato la ricerca insieme a Giulia Bonatti – vede una distribuzione diversa nelle varie zone dalla Toscana: con una situazione più difficile sulla costa e condizioni migliori nelle aree centrali». Ma in che modo questa situazione incide su sovra-indebitamento e usura? Lo studio Irpet non analizza quante siano le vittime, ma ne traccia l’identikit, evidenziando che i soggetti sovra-indebitati sono prevalentemente imprenditori nelle zone interne della Toscana e, al contrario, consumatori lungo la costa. A metterli in difficoltà sono di solito tre fattori: problemi con l’erario, difficoltà col mutuo e ragioni familiari. Per aiutarli esiste in Toscana la Fondazione per la Prevenzione dell’usura (info www.prevenzioneusuratoscana.it, 0577.210286) che dal 2005 al 2017 ha fatto da garante per 2.099 finanziamenti (per 95,2 milioni di euro) a soggetti che, altrimenti, non avrebbero ottenuto sostegno dalle banche. Infine, Gianni Anselmi, presidente della commissione sviluppo economico, ha ricordato il “Piano di intervento sulla povertà”, presentato dall’assessore regionale Stefania Saccardi, con 120 milioni di euro a sostegno dei cittadini in difficoltà fra il 2018 e il 2020. A presentare lo studio, anche il presidente del consiglio regionale, Eugenio Giani, la vice presidente della commissione sviluppo economico Ilaria Bugettie il direttore di Irpet Stefano Casini Benvenuti.