Sulle orme di Dante Alighieri fra targhe e palazzi

La guida turistica Martina Barreca ci accompagna in questo viaggio tra i vicoli di Firenze

Martina Barreca

Martina Barreca

Firenze, 25 marzo 2021 - Sono le targhe e i palazzi di Firenze a dare voce ai celebri personaggi dell’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri, ma anche a ricordarci episodi e fatti significativi di un’epoca fatta di lotte politiche, commissioni artistiche celebri e cantieri importanti. A condurci in questo viaggio è la guida turistica Martina Barreca, fondatrice dell’associazione “Il Filo di Arianna”, in una passeggiata sulle orme del celebre poeta di cui quest’anno si celebra il settecentenario dalla morte. «Il turismo sta attraversando un momento difficile – spiega Martina all’ombra della statua realizzata nell’800 da Enrico Pazzi - ma al tempo stesso la gente ha voglia di uscire, continuare a imparare, a vivere. E sta a noi guide farci trovare preparate con nuovi percorsi più originali che siano diversi da quelli standard». Come quello appunto di combinare in questo percorso edifici, ma anche targhe disseminate per il centro storico e contenenti i versi celebri della Divina Commedia da ricollegare alla città di Firenze. Si parte quindi da Santa Croce, «proprio da quella statua che ci osserva con sguardo corrucciato – scherza Martina -, d’altronde non ha tutti i torti visto che Firenze non ha trattato poi così bene Dante esiliandolo nel 1302».

Da qui in poi, contestualizzando il periodo storico, ci muoviamo in alcuni dei luoghi che caratterizzano il sommo poeta. E che sono legati anche simbolicamente ad alcuni dei protagonisti che compaiono nell’inferno, «rappresentato come un cono creato da Lucifero che, cadendo sulla terra, dà forma a una voragine». Ed ecco che la tappa seguente ci porta non troppo distante, in via Da Verrazzano, davanti ad una targa risalente al 1300, anno del primo Giubileo, indetto proprio da Papa Bonifacio VIII per lucrare sulla vendita delle indulgenze e che Dante non vedeva di buon occhio anche perchè Bonifacio, con le sue manovre, aveva favorito la vittoria dei Guelfi Neri a Firenze. Motivo in più per far dire a Papa Niccolo V nel girone infernale dei Simoniaci che Bonifacio VIII lo raggiungerà presto per scontare la sua pena. La targa successiva in via Borgo dei Greci è quella di Porta della Pera legata alla famiglia Peruzzi ricordata però da Dante nel Paradiso. Di qui in poco tempo attraversiamo piazza San Firenze per fermarci prima alla Badia voluta da Ugo di Toscana e poi davanti a palazzo Portinari. Proprio qui viveva la Beatrice tanto sognata dal poeta, figlia di Folco Portinari, uno dei più potenti banchieri fiorentini. Quella Beatrice che Dante vide per la prima volta nella chiesa di Santa Margherita dei Cerchi. Luogo in cui la donna è sepolta insieme ai membri della sua famiglia, a pochi passi dall’abitazione dello stesso Dante (che oggi non esiste più) nel quartiere dei guelfi, dove sorge una casa museo dedicata alla sua storia. Altre targhe ci aspettano nel nostro tour tra cui quella dedicata a Bocca degli Abati in via dei Tavolini che Dante incontrerà nel Canto XXII. Fino a una breve sosta davanti al palazzo del poeta Guido Cavalcanti, amico di Dante, per poi concludere in piazza della Signoria.

Ludovica Criscitiello