Strage di Bologna, le vittime toscane: Lina stava andando in montagna

La tragedia di cui ricorre l'anniversario: le storie di chi morì alla stazione, per non dimenticare

Firenze, 2 agosto 2022 - Ottantacinque morti e duecento feriti: un dolore atroce, che attraversò l'Italia in una calda estate in cui tanti si stavano preparando per le agognate vacanze. Quarantadue anni fa la strage di Bologna. Era il 2 agosto 1980. Il ricordo è indelebile per quello che fu uno dei più gravi attentati terroristici del nostro Paese.

Tante storie di persone che in un attimo furono cancellate dalla furia dell'esplosione, con un'ala della stazione che in quella maledetta mattina crollò. Polvere e terrore, i soccorsi e il sangue. Le immagini attraversarono l'Italia nelle dirette televisive. Ci sono anche storie toscane tra quelle delle vittime di una mattina maledetta. 

Tra i morti c'era anche Lina Ferretti, 54 anni residente a Livorno (era nata a Peccioli) che insieme al marito, Rolando Mannocci, 54 anni, livornese, ferroviere e dirigente della sezione Pci delle ferrovie di Livorno, e a sua volta rimasto gravemente ferito, stava recandosi in vacanza sulle Dolomiti. 

La donna rimase schiacciata tra le macerie e morì poco dopo, mentre le prime squadre di soccorso cercavano di prestarle aiuto. Il marito fu tratto in salvo dalle squadre di soccorso che dovettero lavorare diverso tempo prima di liberarlo dalle macerie. Mannocci fu trasportato prima all'ospedale Bellaria, poi al Maggiore e quindi al centro traumatologico. 

La coppia, che abitava a Livorno in via Pannocchia, nella zona della stazione, era partita la mattina presto alla volta di Bologna dove, alle 11.30, avrebbe dovuto prendere la coincidenza per raggiungere Bolzano. I due si trovavano proprio nella sala d'attesa dove era stato collocato l'esplosivo.

C'era anche una giovane di Montespertoli tra le vittime. Maria Fresu, 24 anni, abitava a Gricciano di Montespertoli, in provincia di Firenze e la sua famiglia di origine sarda era composta dalla figlia Angela di tre anni, dai genitori e da sei sorelle ed un fratello. Era in stazione con Angela e due amiche perché stavano andando in vacanza sul lago di Garda. L’esplosione le colpì in sala d’aspetto. Maria, Angela e Verdiana Bivona, una delle amiche, morirono mentre l’altra amica rimase ferita.

Verdiana Bivona 22 anni, di Castelfiorentino era amica di Maria Fresu e con lei stava andando in vacanza. 

Roberto Procelli viveva a San Leo di Anghiari, una frazione di Arezzo. Era un ragioniere. Aiutava anche il padre nella loro coltivazione di tabacco. Il 13 maggio era partito per svolgere il servizio di leva nel 121° Battaglione di artiglieria leggera a Bologna. Sabato 2 agosto era in stazione perchè stava tornando a casa.