Scuole insicure, sale in cattedra la paura: crolli ma anche termosifoni spenti

Toscana al terzo posto in Italia per anzianità degli edifici e i problemi strutturali sono all’ordine del giorno: la mappa della precarietà

Il crollo al Pascoli di Massa

Il crollo al Pascoli di Massa

Firenze, 8 gennaio 2020 - Scuole fragili che cadono a pezzi. Basta un nulla per far crollare l’intonaco e scatenare il panico. A Massa, l’ultimo episodio, in un’aula del Pascoli, dove il soffitto si è sbriciolato. Il boato, poi la fuga e la paura di chi ogni giorno deve fare i conti con edifici vecchi, insicuri e pericolosi.

Un fatto gravissimo proprio nei giorni in cui le scuole spalancano le porte per gli open day e aprono le iscrizioni al prossimo anno scolastico. Dopo il sopralluogo dei tecnici la scuola è stata evacuata e il presidente della Provincia di Massa Carrara è andato dritto al punto: "Le nostre scuole cadono a pezzi e noi non abbiamo i soldi per la manutenzione".

Un quadro confermato in pieno anche dall’ultimo dossier della Fondazione Agnelli che boccia senza appello l’edilizia scolastica italiana. In Toscana il dato allarmante riguarda l’età anagrafica degli edifici: la media regionale (56 anni) è ben al di sopra di quella nazionale, che si ferma a 52. Solo in Liguria (75 anni di media) e in Piemonte (64) ci sono scuole più vecchie.

A questi numeri se ne aggiunge un altro: in Toscana, Piemonte e Lombardia si concentra il 52% delle scuole costruite prima del 1900. I dati su scala nazionale presentano cifre impietose: due terzi delle scuole risalgono a più di quarant’anni fa, una su quattro presenta complicazioni di natura ambientale, il 16,1% ha "problemi dichiarati di seria compromissione delle strutture e delle coperture".

E ancora: il 70% degli edifici non era stato costruito per ospitare scuole ma sono adattamenti in strutture pensate per altro. La conclusione del dossier non può che essere una: le scuole hanno bisogno di interventi. Subito. © RIPRODUZIONE RISERVATA