Sciopero della scuola venerdì 10 dicembre, i motivi della protesta

La giornata di mobilitazione è stata indetta dai sindacati confederali e di base, con l'eccezione della Cisl Scuola

Un'aula

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Roma, 10 dicembre 2021 - Oggi la scuola fa sciopero. Ma perchè? Molte famiglie, come spesso succede, ignorano i motivi. Intanto, va detto che la protesta è stata indetta dai sindacati confederali e di base, con l'eccezione della Cisl Scuola: si protesta contro le politiche del governo in materia di istruzione e ricerca e si chiede, tra l'altro, più fondi per il settore, per il rinnovo del contratto, per la stabilizzazione dei precari. Non solo. Si invocano più sicurezza per gli edifici e  si chiede anche una soluzione definitiva per le famose "classi pollaio". In ballo anche l’obbligo vaccinale. Anief contesta la decisione, che dal 15 dicembre coinvolgerà tutto il personale scolastico.

Ecco in sintesi i punti: i sindacati chiedono la proroga dei contratti Covid anche per l’organico Ata, un concorso per Dsga facenti funzione anche se in assenza del titolo di studio, la riduzione del numeri di alunni per classe, fondi per un aumento netto dello stipendio a tre cifre, percorsi per la stabilizzazione dei precari con tre anni di servizio e uno stop alle “ingerenze legislative in materia contrattuale”.

"Nella legge di Bilancio solo lo 0,62% viene destinato alla professione docente. Si parla di un aumento contrattuale medio di 87 euro. Briciole”, accusano i sindacati confederali, per i quali è urgente anche “azzerare le reggenze, dando dunque un preside ad ogni scuola”.

“È necessario che si rimetta al centro del dibattito politico la condizione dei lavoratori lasciati alla mercé delle regole del mercato, peraltro drogato dalle iniezioni di denaro pubblico, che poi qualcuno dovrà pagare. E’ in questo contesto che la vertenza scuola si inserisce con le proprie specificità e con quelle più ampie del mondo del lavoro, che si ribella anch’esso”, si legge nel comunicato diramato dalla Cgil.

La grande assente tra le sigle sindacali resta sempre la Cisl Scuola, che ribadisce il proprio no. “La Cisl considera sbagliato ricorrere allo sciopero generale e radicalizzare il conflitto in un momento tanto delicato per il Paese, ancora impegnato ad affrontare una pandemia che non molla la presa e teso a consolidare i segnali positivi di una ripresa economica e produttiva che necessita di uno sforzo comune per essere resa continua e strutturale”, si legge nella nota diramata dal sindacato.