
Giovanni Coatti, lo zio del biologo ucciso in Colombia
Gianni Coatti, zio di Alessandro, il ricercatore ucciso in Colombia si lancia in alcuni ipotesi: "Potrebbe essere un'azione di trafficanti di organi o il gesto di una banda che ha voluto ricattare il governo colombiano". Queste le sue parole in un'intervista rilasciata a media locali senza escludere, ad ogni modo, anche una assurda fatalità per l'episodio. "Probabilmente si è trovato nel posto sbagliato nel momento sbagliato", ha aggiunto lo zio.
Ad avanzare una nuova pista di indagine il quotidiano El Tiempo, che ha notato come "il delitto sia avvenuto tre settimane dopo la cattura dell’italiano Emanuele Gregorini, presunto boss mafioso che si era stabilito a Cartagena". Non si esclude, ha dichiarato al giornale un investigatore, che l’omicidio di Coatti possa essere un messaggio alla mafia italiana per impedirne l’ingresso nella zona. "Sappiamo - ha detto al quotidiano la stessa fonte - che Coatti non aveva alcun legame con gruppi illegali, ma, essendo italiano, è possibile che gli assassini abbiano creduto che si trovasse in città per altre finalità".