ELETTRA GULLE'
Cronaca

Università, pochi posti letto e tanti cantieri. Una road map per finire i lavori

L’obiettivo: concludere entro il ’24 le manutenzioni nelle residenze di Firenze, Pisa e Siena. La Nazione a confronto con l’Azienda regionale per il diritto allo studio sui nodi da sciogliere

Firenze, 23 febbraio 2024 – Concludere da qui a fine anno tutti i lavori di manutenzione nelle residenze universitarie, in modo da riportarle alla loro capienza complessiva, riaprire alcune case dello studente chiuse da un po’ di tempo e proseguire lungo la scia delle mense green. Sono questi in sintesi gli obiettivi dell’Azienda regionale per il diritto allo studio universitario della Toscana, ente della Regione con sede principale a Firenze (e poi a Siena e a Pisa), che realizza servizi e interventi di sostegno allo studio per gli universitari iscritti nei tre Atenei principali, ma anche - tra gli altri, l’Università per stranieri di Siena, le Accademie di Belle Arti di Firenze e Carrara e gli Istituti superiori di studi musicali e conservatori di Firenze, Livorno, Lucca e Siena. La Nazione ha ospitato un forum sul diritto allo studio al quale hanno partecipato il presidente del Dsu Toscana Marco Del Medico, il direttore generale dell’azienda, Enrico Carpitelli, e la dirigente dei servizi monetari Laura Tanini. Presenti anche il vicedirettore della Nazione Luigi Caroppo, la caporedattrice centrale Cristina Privitera e il caporedattore province Alessandro Antico.

Per prima cosa, da qui alla fine dell’anno verranno terminati tutti quei lavori di adeguamento antincendio che stanno riguardando una serie di strutture, come la Caponnetto e la Calamandrei di Firenze. Ancora, a Siena verranno conclusi tre interventi, su Fontebranda, Ventiquattro Maggio ed Enrico De Nicola a San Miniato (primo e secondo lotto). E a Pisa tornerà a pieno regime la San Cataldo, dove nel giro di un mese verranno sistemati tutti gli arredi, che hanno tardato ad arrivare per via di un contenzioso con la ditta vincitrice del primo appalto.

Ancora, nell’ambito dei fondi ottenuti col Pnrr, il Dsu Toscana potrà far tornare a nuova vita la Tolomei di Siena, chiusa da un po’ di tempo, e la Fascetti di Pisa con interventi di efficientamento energetico. Entro Pasqua, poi, sempre nella città della torre pendente verrà riaperta la Mariscoglio. Nel complesso i posti letto del Dsu sono 4885 (1785 a Firenze, 1694 a Pisa, 1406 a Siena). A causa dei lavori iniziati dal 2022, adesso i posti sono scesi a 4121 complessivi di cui 1518 a Firenze, 1500 a Pisa, 1103 a Siena ai quali si aggiungono altri 420 totali (193 a Firenze, 64 a Pisa, 163 a Siena) individuati in convenzione tra strutture private per far arrivare l’offerta a quota 4541 posti letto.

Ma quanti sono i ragazzi che, pur avendone diritto, restano privi dell’alloggio? Sono un centinaio a Firenze, la città che maggiormente soffre il problema del caro affitti, mentre per Siena e Pisa, tra scorrimento della graduatoria e rinunce, le richieste vengono soddisfatte entro l’inizio dell’estate. Certo, va detto che il limite Isee basso, a 25mila euro, fa sì che la fascia media, la più numerosa, si trovi in forte difficoltà a trovare un affitto sostenibile in una città come il capoluogo toscano in cui molti proprietari hanno preferito scegliere la via più remunerativa degli affitti brevi. Bisogna aggiungere che il contributo affitto, pari a 3mila euro per i vincitori di borsa annuale, e di 1500 per chi ha la borsa semestrale, copre in parte le spese di chi è costretto a rivolgersi al mercato privato. Ma il Dsu assicura che, con la riapertura delle residenze attualmente chiuse per lavori, anche a Firenze tutti i vincitori di borsa di studio abbiano il loro posto letto. L’Azienda ha erogato in Toscana 14.983 borse di studio per l’anno accademico 2023-2024, di cui 6460 per gli universitari iscritti a Firenze, 5482 per quelli di Pisa e 3048 per quelli di Siena, con un incremento di 754 borse totali (+5,30%) rispetto a quelle assegnate il precedente anno accademico.

«Tutti gli aventi diritto sono stati soddisfatti", sottolineano dall’azienda. L’auspicio per i mesi che verranno è che il Dsu possa continuare ad erogare le borse a tutti gli aventi diritto e proseguire lungo la scia delle mense sostenibili: insomma, sempre meno carne e più verdure e biologico. La plastica è stata ormai azzerata, anche per quanto riguarda l’asporto. In questo senso, l’azienda toscana è tra le più virtuose a livello italiano ed è per questo che viene presa a modello da parte degli altri Dsu. In quest’ottica, proprio a Firenze dovrebbero riunirsi i maggiori esponenti del settore del diritto allo studio per discutere di quanto anche la ristorazione collettiva possa contribuire fattivamente all’ambiente.