Cosa sono i rifiuti Raee? Sette toscani su dieci non lo sanno / LE SCHEDE

L'indagine di Demopolis per Anci

Rifiuti tecnologici

Rifiuti tecnologici

Firenze, 21 dicembre 2018 - In una regione come la Toscana, che risulta più attenta e sensibile alle questioni ambientali rispetto alla media italiana, meno di un quinto dei cittadini dimostra di conoscere effettivamente che cosa si intenda per Raee, i Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.

È quanto emerge dall’indagine condotta dall’Istituto Demopolis per Anci Toscana, nell’ambito del Progetto Life WEEE che – con il coinvolgimento dell’Assessorato all’Ambiente della Regione Toscana – punta a sensibilizzare i cittadini su smaltimento e valorizzazione dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche: i così detti RAEE.

I risultati della ricerca Demopolis sono stati presentati a Firenze da Rosa Schina di Anci Toscana, Project Manager del progetto Life WEEE. ll livello medio di pericolosità percepita dei RAEE si rileva considerevole, anche fra i cittadini meno informati: in una scala da 1 a 10, si assesta su un considerevole 8. Eppure, nello smaltimento delle apparecchiature i toscani talora sbagliano.

La ricerca dell’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, ha verificato le modalità di dismissione applicate dalle famiglie toscane negli ultimi 5 anni per differenti tipologie di apparecchiature. Per l’eliminazione dei grandi elettrodomestici, l’uso del canale “istituzionale” – attraverso i Comune e le Isole ecologiche – è il comportamento maggiormente registrato.

“Al ridursi delle dimensioni dell’apparecchiatura – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento - si riduce il segmento di cittadini che opera secondo idonee modalità di dismissione e crescono i comportamenti pericolosi. Ad esempio, per l’eliminazione di telefoni e smartphone, mentre solo 4 intervistati su 10 dichiarano un ricorso ai centri di raccolta, il 29% sostiene di aver mantenuto in casa le apparecchiature, anche per l’assenza di cognizioni su come dismetterle correttamente. E il 15% li elimina con plastica, metalli o nell’indifferenziato, a seconda del prodotto. È ancora parziale – conclude Pietro Vento - la conoscenza degli strumenti normativi pensati per favorire una corretta gestione dei RAEE”.

Ad esempio, è solo del 56% il livello di conoscenza dei toscani sull’obbligo dei venditori di prodotti elettrici ed elettronici al ritiro gratuito delle apparecchiature non più usate, a fronte dell’acquisto di un nuovo prodotto equivalente; Il 44% non conosce la possibilità offerta dal decreto Uno contro uno del giugno 2010. Non è dunque un caso se il 76% dei toscani, intervistati dall’Istituto Demopolis, vorrebbe essere maggiormente informato sulle modalità di smaltimento dei RAEE.

La Regione Toscana, per ciò che concerne i RAEE, presenta oggi buone performance in termini di raccolta pro capite, con un dato superiore alla media nazionale. Ma esiste un’ampia possibilità di miglioramento, che passa proprio dalla crescita della consapevolezza dei cittadini cui punta il progetto della Regione e dell’Anci Toscana.