LUIGI CAROPPO
Cronaca

Piano rifiuti, tanti dubbi. "Subito direzione dem". Empoli, stop impianto. FdI: "Strategia bluff"

Lettera alla Regione: ufficiale la rinuncia al rigassificatore di Terrafino. Rinviata la Commissione, voto a rischio. Il vertice: "Nessuna riunione"

Da sinistra Alessandro Capecchi e Matteo Biffoni

Da sinistra Alessandro Capecchi e Matteo Biffoni

Firenze, 20 settembre 2023 - La commissione ambiente del Consiglio regionale ha rinviato la discussione sul Piano rifiuti. Il vicepresidente Capecchi (Fdi) ha chiesto di poter acquisire gli ultimi approfondimenti sui progetti Alia. In particolare sull’impianto che aveva in programma al Terrafino (Empoli). La presidente della commissione De Robertis ha proposto la riconvocazione della seduta per il 25 settembre. E così sarà, poi dibattito in aula il 27. Lunedì si analizzerà il documento inviato da Alia alla Regione in cui si ufficializza la rinuncia all’impianto a Empoli (dove ci fu una rivolta) per l’impossibilità di comprare i terreni. Resta forte il malumore nel Pd con la richiesta di una riunione della direzione regionale prima di lunedì (ieri è saltata quella della segreteria). Il sindaco di Prato Biffoni e di Empoli Barnini: «Il piano è strategico. Prima di prendere qualsiasi decisione riteniamo fondamentale la riunione della direzione». Fossi è irremovimibile: «No, prima si approva». Ma il 27 il voto è a rischio, dicono molti consiglieri dem.

"Ho saputo che ci sarebbe una lettera mandata ufficialmente da Alia alla Regione che comunica di non essere più intenzionata a realizzare il gassificatore di Empoli. L’ho fatto presente in Quarta Commissione chiedendo di accertare se fosse vero e, in caso affermativo, chi potesse spiegarci come andrebbero smaltite le tonnellate di rifiuti che dovevano andare lì" spiega Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Ambiente e consigliere regionale di Fratelli d’Italia. "Il problema è serio perché l’Ato Centro si ritroverebbe con 192mila tonnellate di rifiuti che non sa dove smaltire, visto che è stato stabilito di non conferire più i rifiuti dell’Ato Centro alla discarica di Peccioli o in Ambito ottimale diverso" continua Capecchi.

Dubbi sulla gestione e collocazione degli scarti urbani dell’area centro Toscana si moltiplicano anche tra i consiglieri regionali del Pd che chiedono a gran voce un dibattito dentro il partito. Media il governatore Giani. Il rischio è che altre zone autosufficienti debbano fare nuovamente da salvagente a Firenze e dintorni mentre in diversi ricordano che Alia ha sempre in mano la possibilità di portare avanti l’impianto, messo da parte anni fa, di Case Passerini.

Il centrodestra anima la polemica puntando il dito proprio sul governatore Giani che nell’intervista alla Nazione ha difeso a spada tratta il piano Monni sull’economia circolare: " Ben 7 dei 39 impianti del Piano rifiuti che hanno ottenuto autorizzazione sono stati presentati da Alia, ma se Alia non raccoglie più i soldi attraverso la quotazione in borsa, si pone un serio problema finanziario. La Cgil ha detto che si potrebbero trovare le risorse per i nuovi impianti facendo rinunciare ai Comuni gli introiti derivanti dalle singole società di gestione dei rifiuti. Una via piuttosto impraticabile..." continua Capecchi.

Nel Piano Monni "riscontriamo un problema strutturale". Il metodo del bando "ha fatto sì che siano stati proposti impianti da soggetti operanti in territori che avevano già strutture del genere". Si produce, secondo Capecchi "quindi una disparità territoriale evidente". E ancora: " Non comprendiamo come il governatore Giani possa dire che i cittadini avranno dei vantaggi perché le tariffe sui rifiuti si abbasseranno. Le sue affermazioni sono pura demagogia".

Attacca la Lega: " E’ un Piano dei rifiuti fallimentare. Ognuno si prenda le sue responsabilità e dica con chiarezza e trasparenza come farà la Toscana, e in particolare l’area di Firenze e Prato, a gestire la mole di rifiuti che produce senza doverli spostare in altre zone della Regione o, peggio, fuori dai confini regionali" evidenziano Marco Landi e Massimiliano Baldini, consiglieri regionali della Lega.

L.C.