Pi Greco Day, perché si festeggia il 14 marzo

Il numero magico è dappertutto, nelle nostre pupille come nell’elica del Dna, senza di lui non ci sarebbero gallerie perfette né forni a microonde

Pi greco

Pi greco

Firenze, 14 marzo 2022 - Tra i banchi di scuola alcuni studenti lo temono, altri ne rimangono affascinati. È il numero magico per eccellenza: il Pi greco, dietro al quale si nasconde una serie numerica che approssimata è uguale a 3,14.

La prima volta che s’incontra è nello studio del cerchio e serve a calcolarne sia l’area che la circonferenza. La più famosa costante matematica venne scoperta da Archimede, ma non fu certo un’impresa facile, visto che usò poligoni regolari di ben 96 lati inscritti e circoscritti ad una circonferenza prima di arrivare all’attuale approssimazione di 3,14. Archimede non fu certo il primo a cercare di calcolare quante volte il diametro di un cerchio può stare dentro il suo perimetro: ci provarono anche i Babilonesi calcolando il Pi greco a 3,125, gli antichi Egizi, per i quali aveva un valore di 3,1605 e anche i cinesi, ma per loro il valore era uguale a 3. Attestatosi su 3,14, Newton calcolò le prime 16 cifre decimali, diventate 5 miliardi quando arrivarono i computer. Una vera e propria fissazione per molti matematici, e lo dimostra il fatto che uno scienziato informatico americano, Alexander Yee e l’ingegnere giapponese Shigeru Kondo, nel 2013 con una particolare macchina sono riusciti a calcolare ben 12 miliardi di cifre decimali. Il valore preciso del Pi greco resta comunque quasi impossibile da trovare.

Come si è visto anche nell’epidemia da Covid, il Pi greco è davvero dappertutto: serve a calcolare la probabilità che una certa malattia si diffonda e a simulare l’efficacia di un farmaco. Lo si usa per le proiezioni relative all’andamento delle azioni in borsa, ed è grazie al suo studio che scienziati e ingegneri sono riusciti a modellare le onde elettromagnetiche: in pratica, senza il Pi greco non ci sarebbero dunque forni a microonde e lampade abbronzanti. Si ritrova questo valore negli arcobaleni come nei cerchi che si formano quando si getta un sasso nell’acqua. E persino nel corpo umano: il rapporto tra la distanza che separa il proprio alluce dall’ombelico, e quella che c’è tra quest’ultimo e la punta della propria testa è proprio 3,14. Valore che si può riscontrare nelle nostre pupille come nell’elica del Dna. Dall’architettura all’astrofisica: il Pi greco è indispensabile per costruire archi, gallerie e tunnel perfetti, a anche per gli strumenti astronomici.

Il Pi Greco Day, diventato un appuntamento annuale, nacque nel 1988 a San Francisco, su iniziativa del fisico Larry Shaw e di Jim Horton. La prima celebrazione ha visto i partecipanti marciare intorno a un edificio circolare e mangiare crostate, che sono ancora il dolce simbolo di questa giornata, e questo perché ‘PI’ e ‘Pie’ (che in inglese significa torta) hanno lo stesso suono. Ma anche perché la crostata, essendo rotonda, ben si sposa all’iconico numero. Dal 2019 si è poi deciso di estendere le celebrazioni a tutto il mondo della matematica e delle sue numerose applicazioni, ecco perché questa è diventata la Giornata Internazionale della Matematica. Inoltre, il Pi Greco Day si celebra ogni anno il 14 marzo perché nel sistema anglosassone la data si scrive 03/14, come le prime tre cifre del famosissimo numero. C’è poi da sottolineare che questa data coincide con l’anniversario della nascita di Einstein: pura coincidenza?

Nasce oggi

Albert Einstein nato il 14 marzo 1879 a Ulma, Germania. Considerato il più grande scienziato del XX secolo per aver rivoluzionato la fisica moderna, noto per la celebre formula dell’equivalenza massa-energia, è stato insignito nel 1921 del Premo Nobel per la Fisica. Ha detto: “Due cose sono infinite: l’Universo e la stupidità umana. Ma riguardo l’Universo ho ancora dei dubbi”.