Pedofilia, arresti e denunce. Indagati anche un catechista e un autista di scuolabus

L'indagine della polizia di Firenze ha portato anche a ventisei denunce

Firenze, 30 gennaio 2023 - Cinque persone, tra cui l'autista di uno scuolabus e un catechista, sono state arrestate per detenzione di ingente quantità di materiale pedopornografico e ventisei sono state denunciate nell'ambito di una vasta operazione di contrasto alla pedopornografia condotta dalla Polizia di Firenze. L'attività si inserisce nella più ampia operazione "Dictum", supportata operativamente dal Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online del servizio polizia postale e originata da un'indagine del Centro operativo per la sicurezza cibernetica della polizia postale per la Lombardia - che ha visto coinvolti oltre 1.700 utenti residenti in Italia, 31 dei quali in Toscana, che si procacciavano materiale pedopornografico attraverso un noto servizio di cloud storage estero.

Gli elementi emersi nel corso della complessa attività investigativa, curata dalla Sezione specializzata del C.O.S.C. della Polizia Postale per la Toscana, hanno permesso alla Procura di Firenze di emettere provvedimenti di perquisizione informatica a carico di tutti i 31 utilizzatori degli account individuati in ambito regionale.

Le sofisticate tecniche di analisi utilizzate dagli investigatori sui dispositivi informatici sequestrati agli indagati hanno consentito di accertare che molti di loro si servivano della navigazione anonima su internet per non essere rintracciati. Il materiale illecito scaricato veniva catalogato in base alla tipologia, per poter essere rapidamente individuato e condiviso con altri utenti. Dato comune agli arrestati è che avevano contatti quotidiani con bambini in tenera età per lavoro o legami familiari, in quanto genitori o parenti.

Per cinque degli indagati è stata accertata anche la pericolosità, in quanto stabilmente dediti alla raccolta e allo scambio di materiale pornografico realizzato con l'impiego di minorenni.

Gli arresti sono stati tutti convalidati dall'autorità giudiziaria, che ha anche disposto misure cautelari.