E' morto Bulleri, re della ristorazione. Alla sua tavola la Callas, Versace e Kissinger

Dalla Toscana ha conquistato l'Italia con la sua cucina. Era nato nel 1925 a Collodi. L'anno scorso aveva aperto un locale a Pietrasanta

Giacomo Bulleri (Ansa)

Giacomo Bulleri (Ansa)

Milano, 7 settembre 2019 - È morto ieri a Milano, a 94 anni, Giacomo Bulleri, uomo simbolo della grande ristorazione italiana. Nel 1958 aveva aperto a Milano il suo primo ristorante, Trattoria Da Giacomo in via Donizetti, dove sono passate celebrità come la Callas, Kissinger, Versace, Mondadori, Montanelli, Letizia e Gianmarco Moratti. Nel 2017 il New York Times lo aveva definito "The man who cooked for Italy".

Nato nel 1925 a Collodi , frazione di Pescia, Bulleri si era trasferito giovanissimo a Torino, dove aveva lavorato "a bottega" per carpire i segreti della cucina italiana. Nel 1958 a Milano l'apertura del primo ristorante, Trattoria Da Giacomo in via Donizetti, in cui prese forma la visione filosofica di un'arte culinaria che, basandosi sulla tradizione italiana, si arricchisce di spunti ogni volta diversi, avendo sempre come fulcro essenziale la qualità della materia prima.

L'incontro con l'architetto Mongiardino, avvenuto in quegli anni, segnò una svolta per un nuovo slancio creativo nella filosofia di Giacomo, unendo la visione della cucina alla cura dell'estetica del luogo che l'accoglie. È del 2009 il connubio tra la figlia di Giacomo, Tiziana, e il genero Marco Monti con lo Studio Peregalli, che portò all'apertura di altri ristoranti, dove Giacomo è sempre stato presente. Non era raro incontrarlo - ricordano oggi - intento a scambiare battute con Franca Sozzani, Mike Bongiorno, Michelle Obama, Woody Allen, Maradona, Morgan Freeman, Mick Jagger, Madonna, Rania di Giordania diventati ormai amici.

Il primo locale aperto da Giacomo Bulleri (Ansa)
Il primo locale aperto da Giacomo Bulleri (Ansa)

Il carattere di Giacomo e la sua passione per la cucina, con una attenzione maniacale per ogni particolare, che lo portava a redarguire anche negli ultimi tempi i cuochi dei suoi locali, ha portato la sua filosofia a espandersi anche nella sua Toscana, con l'apertura, l'anno scorso, di un locale a Pietrasanta, il "Giacomo Pietrasanta" in via del Marzocco.

La sua filosofia è stata consacrata da Elisabetta Sgarbi nel 2013 nel libro «Ricette di vita» e premiata con l'Ambrogino d'oro e l'insegna di Negozio Storico della Regione Lombardia. La camera ardente sarà aperta presso la casa funeraria di Piazza Mistral 9 a Milano, domani dalle 9 alle 18 e lunedì mattina dalle 9 alle 12.

I funerali avranno luogo lunedì 9 settembre alle 14.45 nella Chiesa di Santa Maria della Passione in via Conservatorio a Milano.