Michelangelo ora diventa fumetto e parla inglese

Il fumetto del grande artista risponde alle domande dei visitatori grazie all’intelligenza artificiale

I restauri alla Pietà Bandini di Michelangelo

I restauri alla Pietà Bandini di Michelangelo

Firenze, 5 marzo 2021 - «Sono Michelangelo, uno dei più famosi artisti del Rinascimento, e sto parlando con te attraverso un’intelligenza artificiale...Come ti chiami? Se hai domande sulla mia vita e sulla mia arte io ti risponderò". Parla solo in inglese, ma è un Michelangelo gentilissimo, come in realtà sappiamo bene non fosse. E certamente non sarebbe stato lì a disposizione del primo che passava. Non lo era per i papi, figuriamoci per la gente normale. Del resto va capito, era uno che aveva sempre qualcosa da fare: scolpire, dipingere, progettare e ad avanza tempo comporre sonetti. Da ieri invece, apri il sito dell’Opera di Santa Maria del Fiore, ed eccolo in fumetto con la faccina che lo stesso artista, ormai anziano, aveva scolpito nel volto di Giuseppe di Arimatea nella sua Pietà Bandini. E qui comincia il dialogo in inglese. Chi sei? Cosa vuoi sapere di me? Se l’informazione è nota, risponde, altrimenti allarga le braccia. Idealmente. Tutto ciò avviene quasi in occasione del suo compleanno, che ricorrerà proprio domani, essendo nato il 6 marzo del 1475. Il progetto dell’Opera di Santa Maria del Fiore di Firenze è stato realizzato con Querlo, Customized Artificial Intelligendispce Solutions con base a New York. Questo Michelangelo virtuale è stato realizzato utilizzando la tecnologia dell’intelligenza artificiale. "“Michelangelo AI“ è uno strumento educativo alla portata di tutti per conoscere l’arte, la vita e il pensiero del più grande artista del Rinascimento - si spiega –. Chiunque potrà porgli delle domande, in inglese, andando sui siti: https://duomo.firenze.it/it/home e cliccando sul tasto Michelangelo AI o su https://www.querlo.com/michelangelo . Allo stesso momento “Michelangelo AI“ imparerà dalle conversazioni implementando costantemente il suo bagaglio di conoscenze". Per la serie, non si finisce mai d’imparare, neanche se si è il Buonarroti. I contenuti di “Michelangelo AI“ sono in realtà molto buoni, in quanto sono stati curati da uno staff di storici dell’arte dell’Opera di Santa Maria del Fiore di Firenze guidati da Timothy Verdon, direttore del Museo dell’Opera del Duomo a Firenze. "Il progetto trova le sue radici negli oltre 700 anni di storia dell’Opera di Santa Maria del Fiore - si spiega ancora – che fu il committente di alcune delle opere più celebri di Michelangelo, Il David e il San Matteo, e che conserva nel suo Museo a Firenze una delle tre Pietà realizzate dall’artista: la Pietà Bandini o Pietà dell’Opera del Duomo". Francesco Rulli, amministratore delegato di Querlo Llc, aggiunge: "Questo è un sogno che si avvera. Sfruttando il potere dell’intelligenza artificiale personalizzata, siamo in grado di catturare lo ‘spirito’ di Michelangelo, offrendo la possibilità a tutti di interagire personalmente con quest’antico maestro". Che non avrebbe voluto parlare con nessuno. Ma solo fare arte.