Covid, medici di famiglia in prima linea. Ora le vaccinazioni, poi la riorganizzazione

Per tutto giugno le dosi di Johnson & Johnson per gli over 60 (che potranno fissare l’appuntamento come per l’anti-influenzale). Farmacie coinvolte in tutta la Toscana: prenotazioni al banco senza passare dal portale web regionale

Procede a ritmo spedito la vaccinazione in Toscana (New Press Photo)

Procede a ritmo spedito la vaccinazione in Toscana (New Press Photo)

Firenze, 25 maggio 2021 - Nel vivo della vaccinazione di massa entrano in campo anche farmacie, odontoiatri e aziende. Ieri gli accordi sono stati ratificati dalla giunta regionale toscana guidata dal govenatore Eugenio Giani. I medici di famiglia da lunedì cominceranno a vaccinare la popolazione di età compresa tra i 60 e i 79 anni, per tutto il mese di giugno con Johnson & Johnson: lo faranno prevalentemente nei loro ambulatori garantendo circa 30-50mila dosi a settimana, fatte salve situazioni particolari in cui vaccineranno all’interno di locali Asl, come già accaduto con gli over 80. Gli assistiti dovranno telefonare al proprio medico curante e prendere appuntamento

Da luglio i medici di famiglia estenderanno la vaccinazione anche agli assistiti under 60, con Pfizer: in questo caso cambierà la modalità di prenotazione. Si farà attraverso il portale regionale online, scegliendo l’opzione medico di medicina generale. L’atto siglato ieri contiene anche l’accordo propedeutico per l’estensione dell’integrativo (contributo per segretario e infermiere) a tutti i medici di medicina generale, il primo passo della riforma di potenziamento della medicina del territorio. Gli ambulatori del medico dovranno diventare il primo presidio di riferimento per la salute dei cittadini, garantendo elettrocardiogrammi, ecografie di primo livello, medicazioni, terapie endovenose (flebo), allentando la pressione sugli ospedali. 

Fondamentale il lavoro che si sta facendo adesso guardando al futuro prossimo. Tornando gradualmente alla normalità, come si spera, tra settembre e ottobre si chiuderanno gli hub, attualmente luoghi principali della vaccinazione. In quel momento il sistema dovrà essere organizzato per garantire la vaccinazione all’interno del sistema sanitario. Quattro gli attori principali: i centri vaccinali e gli ambulatori delle aziende sanitarie e delle aziende ospedaliero universitarie, i punti prelievo delle Asl e degli ospedali (che resteranno attivi tutto il giorno e terminati i prelievi del sangue, andranno avanti con le vaccinazioni), i medici di famiglia e le farmacie. 

Siglato l’accordo ieri in giunta anche per le farmacie che potranno aderire volontariamente alla campagna vaccinale con due modalità: offrendo la possibilità di pronotare la vaccinazione tramite portale ai cittadini oppure garantendo la vaccinazione. In questo caso non servirà la prenotazione sul portale: i cittadini potranno rivolgersi direttamente alle farmacie che hanno aderito (l’elenco sarà reso noto a breve) e mettersi in lista. Preferenza per il vaccino Johnson & Johnson. In base all’organizzazione del lavoro e agli spazi disponibili ogni farmacia o associazione si organizzerà diversamente. C’è chi vaccinerà all’ora di pranzo (quando la farmacia è chiusa), chi allestirà gazebo, chi con locali separati spaziosi vaccinerà durante l’orario di apertura. Potranno cominciare subito, ma verosimilmente per completare l’organizzazione servirà una decina di giorni.