"Mancano 22mila operai, salta la raccolta di frutta e ortaggi"

Il 65% arrivava dall’estero . Allevamenti allo stremo per la crisi: il caso del latte. "A Grosseto alcuni caseifici hanno già chiuso"

Gli allevatori sono allo stremo, alcuni caseifici nel Grossetano hanno chiuso

Gli allevatori sono allo stremo, alcuni caseifici nel Grossetano hanno chiuso

Firenze, 6 aprile 2020 - Gli agricoltori sono allo stremo. E con loro pescatori, allevatori. Stanno pagando un prezzo altissimo alla crisi esplosa a causa del virus. Erano già in sofferenza. Ora molti stanno per arrendersi o si sono già arresi. Per aiutare l’agricoltura toscana la Regione ha stanziato 8 milioni e mezzo. Ma i fronti aperti sono diversi. Uno riguarda la mancanza di operai agricoli per la raccolta di ortaggi e frutta in primavera ed estate. ""La mancanza di manodopera è la principale emergenza per il settore – sottolinea la Confederazione italiana agricoltori (Cia) della Toscana –. Si va dalla raccolta dei pomodori alla frutta estiva, ma anche manodopera per gli allevamenti e in cantina: ogni anno in questo periodo arrivavano in Toscana almeno 22mila persone in media come manodopera agricola, di questi il 65% extracomunitari e il 35% comunitari, ed anche quest’anno erano questi i numeri attesi. Le province con il maggior bisogno di manodopera dall’estero restano Firenze, Grosseto e Siena". Per il presidente dell’associazione toscana Luca Brunelli "la situazione peggiorerà nelle prossime settimane. Un altro fronte riguarda il latte ovino toscano, che rischia di essere gettato al macero. Questo perché non viene ritirato e i piccoli caseifici toscani, avendo le celle piene, non possono più trasformare il prodotto. "Alcuni, nel Grossetano, hanno già chiuso" è l’allarme di Salvatore Fais, presidente del Movimento italiano produttori che tra allevatori e agricoltori in Toscana raccoglie circa 600 adesioni. "La situazione è drammatica – aggiunge – Per il latte ci sono richieste di ridurre la produzione del 15-20%. Il prezzo pagato a chi conferisce il latte di mucca, al Nord, è sceso in alcune zone a 24 centesimi al litro. Anche per il latte ovino viene chiesto di ridurre la produzione e in Toscana alcuni caseifici non ritirano più il latte, hanno chiuso. E’ un dramma. Il governo ci aiuti, altrimenti sarà un disastro. Molti dovranno abbandonare l’attività, una vera e propria emergenza sociale". Si rinnovano intanto gli appelli ai supermercati affinchè acquistino il prodotto toscano. Un appello – quello di comprare toscano – rilanciato anche dall’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi ai consumatori: "Quando fate la spesa ricordate di acquistare prodotti agroalimentari toscani". © RIPRODUZIONE RISERVATA