Lojudice e Gambetti cardinali, la cerimonia in San Pietro / VIDEO

L'omelia di papa Francesco: "Non andare mai fuori strada"

Il concistoro in San Pietro (Ansa)

Il concistoro in San Pietro (Ansa)

Città del Vaticano, 28 novembre 2020 - Papa Francesco è entrato in processione nella Basilica di San Pietro dove questo pomeriggio, all'Altare della Cattedra, presiede il Concistoro ordinario pubblico per la creazione di tredici nuovi cardinali, di cui nove 'elettori' in caso di Conclave e tre ultra-ottantenni. La cerimonia si svolge con restrizioni e limitazioni dovute all'emergenza-Covid.

Due dei nuovi porporati - Cornelius Sim, primo cardinale del Brunei, e Jose F. Advincula, arcivescovo di Capiz (Filippine) - non possono essere presenti e riceveranno la berretta e l'anello in seguito. I membri del Sacro Collegio impossibilitati a raggiungere Roma partecipano alla celebrazione da remoto tramite una piattaforma digitale.

Fra i nuovi cardinali ci sono Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino, e Mauro Gambetti, già custode generale del Sacro Convento di San Francesco in Assisi.

Gli altri cardinali elettori nominati da papa Francesco sono il maltese Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei vescovi; Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle cause dei santi; Antoine Kambanda, arcivescovo di Kigali, primo cardinale del Ruanda; Wilton Daniel Gregory, arcivescovo di Washington, primo cardinale afroamericano; Celestino As Braco, arcivescovo di Santiago del Cile. Ad essi si aggiungono i quattro ultra-ottantenni Felipe Arizmendi Esquivel, vescovo emerito di San Cristbal de Las Casas (Messico); Silvano Maria Tomasi, nunzio apostolico emerito, delegato speciale presso il Sovrano militare Ordine di Malta; Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia; Enrico Feroci, parroco di Santa Maria del Divino Amore ed ex direttore della Caritas di Roma.

L'OMELIA - «Cari Fratelli, tutti noi vogliamo bene a Gesù, tutti vogliamo seguirlo, ma dobbiamo essere sempre vigilanti per rimanere 'sulla sua strada'. Perché con i piedi, con il corpo possiamo essere con Lui, ma il nostro cuore può essere lontano, e portarci 'fuori strada'. Pensiamo a tanti generi di corruzione nella vita sacerdotale. Così, ad esempio, il rosso porpora dell'abito cardinalizio, che è il colore del sangue, può diventare, per lo spirito mondano, quello di una eminente distinzione. E tu non sarai più il pastore, vicino al popolo: sentirai solo di essere un'eminenza. Quando tu sentirai quello, sentirai di essere fuori strada». È il passo centrale dell'omelia di papa Francesco.

Commentando il Vangelo, il Papa ha spiegato che la strada «è l'ambiente in cui sempre si svolge il cammino della Chiesa: la strada della vita, della storia, che è storia di salvezza nella misura in cui è fatta con Cristo, orientata al suo Mistero pasquale». «Gerusalemme è sempre davanti a noi - ha proseguito -. La Croce e la Risurrezione appartengono alla nostra storia, sono il nostro oggi, ma sono sempre anche la meta del nostro cammino». «Questa Parola evangelica ha accompagnato spesso i Concistori per la creazione di nuovi Cardinali - ha sottolineato il Pontefice -. Non è solo uno 'sfondo', è una 'indicazione di percorso' per noi che, oggi, siamo in cammino insieme con Gesù, che procede sulla strada davanti a noi. Lui è la forza e il senso della nostra vita e del nostro ministero».

Il Papa, in particolare, ha poi puntato il dito contro «un'altra strada», che è «la strada di chi, magari senza nemmeno rendersene conto, 'usa' il Signore per promuovere sé stesso; di chi - come dice San Paolo - cerca i propri interessi e non quelli di Cristo». E ciò significa essere «fuori strada». Sempre riferendosi alla scrittura evangelica, Francesco l'ha quindi definita «una Parola salutare anche per noi oggi. Anche noi, Papa e Cardinali, dobbiamo sempre rispecchiarci in questa Parola di verità. E' una spada affilata, ci taglia, è dolorosa, ma nello stesso tempo ci guarisce, ci libera, ci converte». «Conversione è proprio questo - ha concluso -: da fuori strada, andare sulla strada di Dio».

Le schede

AUGUSTO PAOLO LOJUDICE, arcivescovo di Siena-Colle Val d'Elsa-Montalcino. Nato a Roma il 1/o luglio 1964. Dopo la maturità classica, si è preparato al sacerdozio presso il Pontificio Seminario Romano Maggiore e ha frequentato i corsi di Filosofia e Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana dal 1983 al 1988. Ha conseguito la Licenza in Teologia. È stato ordinato sacerdote il 6 maggio 1989 per la diocesi di Roma. Nel 2015 vescovo ausiliare di Roma. È Segretario della Commissione Episcopale della Cei per le Migrazioni. Il 6 maggio 2019 il Papa Francesco lo ha nominato arcivescovo di Siena-Colle Val d'Elsa-Montalcino.

MAURO GAMBETTI, francescano, ex Custode del Sacro Convento di Assisi. Nato il 27 ottobre 1965 a Castel San Pietro Terme (Bologna), dopo la laurea in ingegneria meccanica presso l'Università di Bologna, nel settembre 1992 ha iniziato ufficialmente il suo cammino nell'Ordine dei Frati Minori Conventali di cui, dopo l'anno di noviziato, ha professato la vita e la regola, in modo temporaneo il 29 agosto 1995 e definitivamente il 20 settembre 1998. Dopo il Baccalaureato in Teologia presso l'Istituto Teologico di Assisi (Perugia), ha conseguito la Licenza in Antropologia Teologica presso la Facoltà Teologica dell'Italia Centrale di Firenze. È stato ordinato sacerdote l'8 gennaio 2000 a Longiano (Forlì -Cesena). Nel 2009 è divenuto ministro provinciale dei francescani a Bologna, e nel 2013 Custode del Sacro Convento ad Assisi.