Il capotreno gli chiede il biglietto, lui lo aggredisce. Un'ora di sciopero

Il personale del Gruppo Fs Italiane, di Italo-Ntv e delle società Trenord e Trenitalia Tper incrocerà le braccia dalle 11 alle 12 il 16 giugno. I sindacati: "Ci mobilitiamo per tutelare la sicurezza dei lavoratori, a seguito del grave evento accaduto a Fontivegge"

La stazione di Fontivegge

La stazione di Fontivegge

Perugia, 15 giugno 2021 -  "Sciopero nazionale di un'ora domani - mercoledì 16 giugno -  dalle 11 alle 12  di tutto il personale del Gruppo Fs Italiane, di Italo-Ntv e delle società Trenord e Trenitalia Tper per gravi eventi lesivi della sicurezza e incolumità dei lavoratori”. A proclamarlo Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast Confsal e Orsa Ferrovie a seguito “della gravissima aggressione ai danni di un capotreno nella stazione di Perugia ad opera di un viaggiatore sprovvisto del titolo di viaggio”.

Il pressing dei sindacati

“Dalle aziende, dal Ministero delle Infrastrutture e dal Ministero dell’Interno – chiedono le organizzazioni sindacali, comprese quelle umbre – servono interventi ed azioni concrete di prevenzione affinché non si ripetano situazioni che stanno avendo una preoccupante escalation negli ultimi tempi”.

L'aggressione

Il capotreno è stato aggredito lunedì mattina a bordo del  Frecciarossa, in partenza da Perugia e diretto a Milano, da  un 36enne cittadino nigeriano, residente nella provincia di Bergamo, già noto alle forze di polizia per atteggiamenti violenti. L'uomo si è rifiutato di mostrare il biglietto e ha colpito il funzionario con calci e pugni. Il capotreno, soccorso da un poliziotto in pensione  e trasportato dal 118 al  Santa Maria della Misericordia, ha riportato la frattura del polso destro e la frattura del polso e del gomito sinistro, giudicato guaribile in 30 giorni e dimesso.

Denuncia e arresto

Il 36enne è stato denunciato in stato di libertà per le ipotesi di reato di lesioni personali e interruzione di servizio pubblico. L’arrestato è stato giudicato con rito direttissimo e a seguito della convalida dell’arresto, il giudice ha applicato la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Bergamo.